ABOUBAKAR SOUMAHORO, SINDACALISTA E POLITICO
Aboubakar Soumahoro nasce nel 1980 a Bétroulilié in Costa d’Avorio.
Breve storia:
Arriva in Italia nel 1999, a 19 anni e si laurea nel 2010 in “sociologia” all’Università Federico II di Napoli, con 110/110 presentando una tesi su “Analisi sociale del mercato del lavoro. La condizione dei lavoratori migranti nel mercato del lavoro italiano: persistenze e cambiamenti”. Aboubakar Soumahoro è tra i fondatori della “Coalizione Internazionale Sans-Papiers, Migranti e Rifugiati” (CISPM).[7] Nel 2012 organizzò insieme ai compagni del CISPM una marcia dei sans-papiers che attraversarono 6 paesi europei senza documenti per chiedere la libertà di circolazione delle persone come già accade per le merci.
È stato inoltre sindacalista del Coordinamento Agricolo del “Sindacato Lavoratori Intercategoriale (SdL) e poi dell’Unione Sindacale di Base (USB), occupandosi soprattutto della tutela dei diritti dei braccianti, della lotta al “caporalato” e dello sfruttamento lungo la filiera agricola. All’indomani dell’uccisione di Soumaila Sacko (bracciante e sindacalista USB assassinato in Calabria il 2 giugno 2018, mentre raccoglieva lamiere per costruirsi una baracca di fortuna), ha chiesto e ottenuto dal Governo Conte I° la creazione del Tavolo operativo di contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura. Il Tavolo è stato istituito ufficialmente con il decreto del 4 luglio 2019 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 3 settembre 2019 e vede la partecipazione, oltre che del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali che lo presiede, anche del Ministro dell’Interno, del Ministro delle Politiche Agricole, del Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, delle Regioni, di tutte le sigle sindacali e di vari altri attori.
Il 16 giugno 2020 si è incatenato nei pressi di “Villa Doria Pamphilj“, località degli Stati Generali dell’Economia presieduti da Giuseppe Conte, facendo uno sciopero della fame e della sete con lo scopo di essere ascoltato dal Governo. Dopo diverse ore è riuscito ad essere ascoltato dal Presidente Conte, facendo così richiesta al Governo di una “patente del cibo”.

Il 5 luglio 2020 ha organizzato in Piazza San Giovanni in Roma gli “Stati Popolari degli Invisibili” con l’obiettivo di dare loro voce e unire le diverse istanze e vertenze.
Il 27 luglio 2020 Soumahoro ha lasciato l’USB dopo 20 anni di militanza, ma continuando una raccolta fondi per l’emergenza COVID-19 nel settore e lanciare poi il 12 agosto l’APS – Lega Braccianti. In questa occasione inaugura nel foggiano, a Borgo Mezzanone, la prima “Casa dei diritti e della dignità Giuseppe Di Vittorio“. Nel 2022 alcuni cofondatori della Lega Braccianti, alcuni dei quali usciti da essa in polemica con Soumahoro, lo hanno accusato di scarsa trasparenza nella gestione del conto corrente dell’associazione. La Lega Braccianti (e ancor prima il gruppo di braccianti aderenti all’USB facente capo a Soumahoro) è stata accusata inoltre di svolgere intimidazioni e comportamenti violenti nei confronti di sindacalisti aderenti ad altre sigle, comeCISL e FLAI-CHILCISL. Lo scopo sarebbe stato il tentativo di negare l’accesso ad altre organizzazioni sindacali ai container della baraccopoli foggiana di Torretta Antonacci.
Soumahoro è stato opinionista con la rubrica “Prima gli esseri umani” su L’Espresso e ha avuto un blog personale su  Hffpost, nel quale si occupava prevalentemente dei temi connessi con le condizioni dei lavoratori stranieri in Italia.
Alle “Elezioni politiche del 2022” Soumahoro è stato candidato alla “Camera dei Deputati”, tra le liste “Alleanza Verdi e Sinistra” in quota “Europa Verde” da indipendente nel collegio uninominale di Modena per il Centro-sinistra, ottenendo il 36,01% e venendo sconfitto a sorpresa dalla candidata del Centro-destra Daniela Dondi (37,44%). Grazie alle ulteriori candidature come capolista di Alleanza Verdi e Sinistra nei collegi plurinominali  Veneto 1-01 – Emilia-Romagna 02 – Puglia 02 –  Lombardia 1-01, è risultato eletto negli ultimi tre ed in base alla “legge elettorale”, assegnato a quest’ultimo.
Il 24 novembre 2022, in seguito all’emergere di irregolarità amministrative e successivamente anche all’avvio delle indagini giudiziarie da parte della Procura di Latina per malversazione della suocera Marie Thérèse Mukamitsindo, relative alle attività nella gestione di cooperative di accoglienza migranti da lei dirette e fondate, Soumahoro ha deciso di autosospendersi dal gruppo parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, per poter chiarire la sua posizione, dichiarando la sua estraneità alle vicende. Il 9 gennaio 2023 ha annunciato il suo passaggio al “gruppo misto“. A novembre 2023 moglie e suocera del deputato sono sottoposte agli arresti domiciliari. All’onorevole Soumahoro è applicata un’ammenda di 40 000 euro per illeciti sui fondi elettorali. Soumahoro ribadisce ovviamente la correttezza del suo operato.
Il 21 maggio 2024 Soumahoro annuncia la nascita di un nuovo movimento politico di SINISTRA denominato “Italia Plurale”, di cui è leader.
Nonostante gli scandali che hanno “adombrato” le Cooperative gestite da moglie e suocera e “abbandonato” dalla stessa sinistra che lo aveva portato in parlamento come un “dio”, ha deciso di costituirsi un partito politico tutto suo nel miraggio di conquistare una “ricca poltrona” nella UE a Strasburgo.
E’ quasi da non crederci!
In ogni caso saremo poi noi, ovvero CHI andrà a votare, che deciderà se offrirgli questo grande privilegio o meno.
Il suo obiettivo, o meglio, quello del suo nuovo partito “ITALIA PLURALE” si basa sulla difesa degli sfruttati e gli umiliati (incredibile detto da lui!) e in antitesi all’islamofobia.
Per dare maggior peso e valora alla sua “iniziativa” e alla ricerca di “visibilità” si è recato in Carcere a far visita a Baby Gang, un rapper di origine marocchina che è stato condannato a 5 anni e 2 mesi causa una sparatoria in centro a Milano nel 2022. (Tale rapper in effetti sarebbe agli arresti domiciliari se non li avesse “evasi”). Una scelta assai difficile da capire in quanto il neo Presidente del partito “Italia Plurale” poteva dedicare “questa visita” ad una famiglia che ha perso un parente quale vittima del lavoro o ad un Centro di sostegno, ma forse è meglio così, identifica meglio la sua “personalità”!

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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