La premier Giorgia Meloni nata alla Garbatella per chi tifa? Lazio o Roma questo è il dilemma!

Giorgia Meloni dicci quale e’ la tua squadra di calcio!

E’ vero che ci sono i programmi politici, e’ vero che siamo un paese che vorra’ disegnare il primo premier donna della storia Repubblicana, ma si sa che gli italiani vivono a pane e calcio e dunque la domanda e’: qual e’ la squadra del cuore di Giorgia Meloni?

La leader di Fratelli d’Italia da tempo dice di essere Romana e Romanista.
Se cosi’ fosse vien subito da pensare a un infuocatissimo derby capitolino in Parlamento con il presidente della Lazio, Claudio Lotito, eletto senatore nel collegio uninominale del Molise in cui e’ stato candidato dal centrodestra.
La vulgata pero’ vuole che la giovane Meloni cresciuta alla Garbatella abbia, fin da adolescente simpatizzato proprio per la squadra biancoceleste e lo dimostrerebbero alcune vecchie chat, dove, in rete, esternava tutto il proprio amore per la Lazio.
Nel 2011 da ministra dello Sport ebbe a premiare la Lazio vincitrice della Coppa Italia e commento’: “Siete l’unica Lazio che posso tifare”, come dire: vorrei ma non posso e cosi’ Giorgia Meloni ha sposato il giallorosso ma sotto sotto il suo cuore resta biancoceleste.
Che dire?
Questione di realpolitik!

Francamente pero’ resto del parere che sia molto piu’ di significato addentrarci nella politica di gestione dello sport di questo nuovo governo.

La premier, gia’ dal suo insediamento, ha fatto promesse molto importanti al mondo dello sport, che sicuramente vive una delle epoche piu’ controversie della sua storia.
Lo sport non navigava nell’oro gia’ nel passato, ma negli ultimi due anni, prima la pandemia e, a seguire il caro bollette generato dal conflitto bellico in Ucraina, hanno dato una pesante mazzata a tutto il settore sportivo.

Giorgia non solo ha verbalmente sancito il diritto allo sport ma ha anche affermato e promesso che stanziera’ borse di studio per meriti sportivi.

Al punto 7 del programma di Fratelli d’Italia, “Largo ai Giovani” si legge, tra le altre cose: Istituzione del “diritto allo sport, all’arte e alla cultura”: ogni giovane deve avere la possibilita’ di accedere a qualsiasi disciplina artistica e sportiva, anche con sostegni diretti.
Programmare investimenti sugli impianti sportivi di nuova generazione, per ogni disciplina, aree attrezzate per fare sport nei parchi in tutti i Comuni italiani.
La scuola deve diventare il centro nevralgico del territorio e della sua comunita’, anello di congiunzione tra famiglie e istituzioni, con aperture pomeridiane e in sinergia con gli enti del Terzo settore per ampliare l’offerta culturale e sportiva.
Si dovranno poi istituire borse di studio per meriti sportivi e artistici”.

Se cio’ accadesse sarebbe un passo importante in avanti nel mondo dello sport italiano, in cui esiste ancora un problema di base mica di poco conto che limita di fatto l’attivita’ agonistica e la nascita di futuri campioni.

Scuola e societa’ in Italia ritengono ancora lo sport un elemento di troppo nella strada che i giovani percorrono nel loro percorso di crescita.

E’ un fatto culturale che, a mio parere, andrebbe modificato!

Per esempio gli atleti d’elite non hanno nessun tipo di supporto, ne’ economico ne’ di altra natura, per garantirsi gli studi universitari e per sostenere al contempo le spese giornaliere per praticare lo sport.
Cambiare e investire sui talenti giovani porterebbe sicuramente a far evolvere il paese, sia sotto l’aspetto sportivo che civico.

Inserire lo sport nell’insegnamento scolastico equivale a sancire di fatto un grande progresso, fondamentale per l’Italia!

Lo sport che diventa un centro di investimento strategico!
Investire sui giovani significa investire sul futuro, coltivare il talento, far crescere generazioni che sappiano consapevolmente scegliere, caricarli anche di quei valori che solo lo sport puo’ dare.

Sarebbe una bella sfida, soprattutto culturale, forse questo e’ il momento giusto per provarci seriamente!

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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