88 anni portati straordinariamente bene, un fisico da ciclista scalatore anni cinquanta, camminatore instancabile, Armando De Paoli è un coltivatore diretto a riposo, melomane, passione che ha ereditato dal nonno anarchico, titolare di una nota Osteria della città, e per ben 5 volte di seguito (dal 1975 al 1979) campione nazionale di goriziana.

Da poco più di un mese, ha perso l’amore di sua moglie Margherita, una coppia la loro che durava da oltre sessant’anni. Ma nonostante il dolore per la perdita dell’amata compagna, Armando, armato di quella forza interiore che solo chi ha amato veramente può ricevere, ha deciso di reagire e si è gettato a capofitto nel mondo burocratico che coinvolge chi si trova a dover affrontare la perdita di un famigliare. E allora prenotazioni per ottenere il cambio dell’intestazione per utenze e conto corrente, imparare a sbrigare le faccende domestiche, a fare spesa con un occhio alle offerte speciali per cucinare senza sprechi, e a usare la lavatrice evitando il prelavaggio e sempre a pieno carico con attivata l’opzione “stiro facile”.

Poi la visita quotidiana al camposanto per un saluto e una carezza sulla foto, el’acquisto del quotidiano con inserto locale prima di intraprendere la camminata dei 10.000 passi che lo porterà direttamente a casa all’ora di pranzo.

Telegiornale delle 13.00, poi, dopo aver rassettato la cucina, pisolino pomeridiano di circa mezz’ora per recuperare forze ed energie. Il pomeriggio seconda camminata fino al bar per scambiare due chiacchiere e una partita a bigliardo con gli amici di sempre, prima di rintanarsi in casa e prepararsi per la sera.

Da giovane, Armando amava partecipare attivamente ad eventi sportivi, corse campestri, maratone ma anche gare ciclistiche con percorsi misti, aiutato da una banana e un caffè. Il calcio non lo ha mai entusiasmato più di tanto, smise di seguirlo quando la sua squadra del cuore, si fuse con l’infinito un mercoledì di inizio maggio del ’49.

In seguito, per ben 14 anni, segui il campionato di pallone bracciale, sport che si praticava nello sferisterio della Rocca Malatestiana e che vide Cesena aggiudicarsi un campionato nel 1954.

Con Margerita, Armando condivideva la passione per la natura, da sposi novelli, si erano regalati una casetta su di una quercia per trascorrere momenti di puro abbandono in un rifugio magico. Dopo la nascita dei due figli, a distanza di un anno uno dall’altro, il tempo della fuga dal reale finì, e la vita continuò scandita dalla quotidianità famigliare, ma Armando non ha mai smesso di pensare al giorno più bello della sua vita quando, poco più che ventenne, ad una festa di paese, tra centinaia di ragazze che affollavano la piazza, incrociòuna giovane il cui sguardo bruciava d’amore. Margherita, in questi giorni in cui i momenti di profonda solitudine sono molto piùevidenti quando la notte invade le strade, continua a vivere nei ricordi e nei sogni lucidi del suo amato, il quale continua a rivolgersi a lei come se il passaggio alla nuova dimensione non fosse mai avvenuto.

Prima di prendere sonno, Armando recita la preghiera della sera poi accarezza il cuscino sorridendoconsapevole che con certe persone senti un legame che c’era anche prima, solo che dovevi ancora incontrarle.

A cura di Marco Benazzi – Foto ImagoEconomica 

Editorialista Benazzi Marco

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