Enzo Lattuca Sindaco di Cesena

Benvenuti nel passato prossimo tendente al futuro anteriore. Sono Aristide Camprini, scrittore di favole e maestro elementare, grazie a mio padre Astolfo, mi sono costruito un’identità socio-politica in tenera età e lunedì, 14 ottobre 1974, nel poco tempo libero che mi rimaneva, aiutai mio padre Achille, elettricista e titolare del negozio di piccoli e grandi elettrodomestici più frequentato del paese, Argentana, 12.000 abitanti posto alle pendici del Monte Gardione (1.333 mt).

Tra le tante attività svolte dal capofamiglia, c’era anche l’utilizzo dell’auto con altoparlante per effettuare servizi di pubblicità sonora, anche di tipo elettorale. Il mese successivo, il 17 e 18 novembre, anche nel mio paese, erano previste le elezioni amministrative e quindi, con tutte le autorizzazioni del caso, mi ritrovai a circolare, a passo d’uomo, con una Fiat 600 Multipla color verde damigiana, nel dedalo di strade del centro paese ma anche nelle zone periferiche, con il compito di preannunciare l’ora e il luogo in cui si teneva il comizio o la riunione di propaganda elettorale e il nome del relatore. I candidati alla poltrona di primo cittadino erano quattro: Ercole Corsetti, Primo Artieri, Oriano Passeroni e Amilcare Rullischio, il primo rappresenta il PLI, il secondo MSI-DN, il terzo la DC e l’ultimo il PCI.

I manifesti elettorali, oltre alle faccione in primissimo piano, contenevano slogan considerati, dai rispettivi partiti, incisivi ed efficaci come solo Frances Garety dell’agenzia N. Y. Ayer & Son riuscì a creare quando, nel 1947, realizzo per De Beers la frase iconica Diamonds are forever.

“VOTATE CORSETTI PER UNA CITTA’ SENZA DIFETTI”, “SINDACO ARTIERI PER UN PAESE COM’ERA IERI”, “IO VOTO PASSERONI PER EVITARE PREOCCUPAZIONI”, “VOTATE RULLISCHIO PER NON SENTIRSI DIRE MAI “ME NE INFISCHIO” erano gli slogan maggiormente efficaci, immaginatevi quelli che per decenza non vi ho citato.

Dimenticavo di dirvi che, tutti e quattro i candidati si sono rivoltia mio padre per il servizio di pubblicità sonora elettorale quindi capitava che girassi per circa tre ore, alternando ogni 45’ la pubblicità di ogni aspirante alla poltrona di sindaco, preferendo le zone dove il futuro capo dell’amministrazione comunale aveva maggiori riscontri. Durante quelle interminabili ore, mi sono ritrovai parcheggiato davanti al portone di una fabbrica alla smessa lavori rischiando seriamente il linciaggio, poi incrociai un funerale, sbucando da una curva in un quartiere periferico, e mi sentii lanciare una sfilza di improperi, provando un forte senso di vergogna e disagio, quindi mi spostai in una zona di campagna dove un pneumatico mi esplose e riuscii a sostituirlo solo grazie all’intervento di un certo Walter Busoni detto “Ursus”, da oltre dieci anni campione provinciale di Braccio di Ferro e infine, durante gli ultimi 45’ dedicati al candidato che rappresentava la lista del PCI, finii accerchiato da un gruppo di giovani manifestanti legati ai movimenti di Autonomia Operaia e Lotta Continua da un lato, e dall’altro da appartenenti al Gruppo de «L’Orologio», le cui idee, si rifacevano alle teorizzazioni del filosofo Ugo Spirito, piuttosto che a quelle del pensatore Julius Evola.

Morale della favola: specchietto e lunotto termico a pezzi, qualche ammaccatura qua e là e tanta paura. Il mese successivo, martedì, 19 novembre, uscii di casa e mi fermai al bar Morgagni per il solito caffè ristretto e sfogliando il quotidiano locale mi accorsi che il nuovo sindaco di Argentana era, sorprendentemente il Компаньон Амилькаре Руллискио.

A cura di Marco Benazzi – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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