QUANDO IL GIOCO SI FA DURO!…

I…duri iniziano a giocare.
il motto sembra fatto apposta per il Cesena, questo Cesena, quello reduce da un filotto alquanto negativo e che di fronte ad un Gubbio, reduce da aver rifilato tre “pere” al Matelica e che solo due giornate prima aveva battuto il “grande” Perugia, ha rimesso la criniera al vento e giocato la partita che doveva, fatta di sacrificio e volontà, quella mai mancata in riva al Savio.

Oggi le scuse ed i problemi li lasciamo da parte, anche se ci sono e sono piuttosto pesanti, perché si è vinto e chissà se ci sarà chi mugugna ad oltranza nonostante i tre punti, magari non contento perché il Barcellona di Guardiola giocava diversamente, come pure il Real o lo United…
Chissà se ci sarà chi ce l’ha con Viali o con il “tabaccaio”, magari se la prende con Petermann o Ciofi, ma in fondo chi se ne frega, lasciamoli lamentare tanto l’elenco degli indisponibili non lo faranno, mai, così come non smetteranno di avercela con chiunque, basta che sia.

Il Cesena ha sofferto?
Certo, mica giocava contro “nessuno” dato che il Gubbio può legittimamente aspirare ai play off anche dopo la sconfitta del Manuzzi, perché è una buona squadra, quadrata, magari non spettacolare ma tosta, persino di più di qualche compagine che sta più avanti in classifica.
Il Cesena ha cercato di non sprecare inutili energie nel primo tempo, quelle che avrebbe poi pagato nella ripresa, dove invece ha saputo attaccare e contenere, ergere una diga una volta che, nei minuti finali, c’è stato da contenere il logico ritorno degli avversari, soffrendo il giusto, ma legittimando una vittoria preziosissima, che potrebbe diventare fondamentale se contro il Mantova si giocherà con la stessa “testa” e mentalità.

In questo momento è impossibile chiedere ai bianconeri qualcosa in più, lo sa il mister, lo sa la Società, lo sanno i calciatori, lo sappiamo persino noi giornalisti, in molti perlomeno, e lo sanno anche i tifosi, quelli che sognano, giustamente, il ritorno nelle categorie maggiori, ma che soffrono in silenzio e con fiducia.
Il problema è che ora come ora la condizione non è e non può essere brillante, e sono proprio gli infortuni a sottolinearlo, in più mettiamoci il fatto di dover recuperare le partite saltate per il Covid e quindi quasi non ci si riesce ad allenare, altro che recuperare con il lavoro settimanale; se poi queste sono scuse, beh, siamo in un Paese dove c’è libertà di parola e pensiero, anche quando queste fanno rima con …. cavolate!

Un mese e … se saranno, come ci auguriamo, play off, non si tirerà il fiato manco allora, però sarebbe dura ma una soddisfazione assoluta, dopo essere partiti per una tranquilla salvezza e un legittimo sogno in testa; dato che a sognare non si fa peccato e se ci si risveglia e tutto svanisce, pazienza, di positivo c’è che non ci sarà nuovamente tutto da rifare, dato che adesso una base da cui alzare l’asticella è stata creata.

Oggi il Cesena le fondamenta le ha e se non si può tirare su una reggia, almeno si può operare senza grossi patemi cercando di individuare chi può essere utile alla causa senza guardare il nome ed il pedigree, tanto non si gioca alle figurine dato che con quelle non si va da nessuna parte, e la Lega Pro è piena di esempi che fanno al caso.
Discorsi prematuri, certo, discorsi da riprendere a giugno, quando si saprà dove ci si trova e sarà l’ora di mettersi a tavolino per programmare una nuova stagione, una nuova avventura, anche se ancora una volta tutto dipenderà dalle possibilità economiche della società; oggi però godiamoci questi tre punti ed attendiamo un’altra avversaria tosta e pericolosa (lo sono tutte, vero, secondo me…), perché anche il Mantova è in piena zona play off e vuole consolidare la propria posizione, non uscirci, e quindi ci sarà da soffrire anche con i biancorossi.

Un Mantova che mi riporta alla mente uno spareggio incredibile per salire in A, contro il Torino, dopo una stagione granata altrettanto incredibile; un Mantova di cui era Presidente Fabrizio Lori uno che arrivava al campo d’allenamento, ma allo stesso Dino Manuzzi il giorno prima con l’elicottero, uno alla cui presidenza, nel 2010 il Mantova fallì. Anche questo è calcio, ma delegittimato!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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