OTTO FINALI
Ci avviciniamo inesorabilmente con i primi profumi di primavera all’epilogo del campionato con il Cesena di Domenico Toscano in piena salute.
Una squadra che ha ancora grande forza mentale e muscoli nelle gambe per costruire intorno a sè il cerchio del record e la promozione in serie B. Insomma un Cesena senza paura e con le unghie ben affilate.
Mancano, però, otto finali, prima di brindare.
La certezza matematica non è totalmente raggiunta, la Torres, infatti, se ben distanziata dai bianconeri, vuole tentare di tenere aperto il campionato in alta quota.
Questo è il messaggio lanciato dalla Sardegna, ma reputo che i sassaresi non riusciranno nell’impresa di una risalita e di un eventuale sorpasso alla Alberto Sordi.
Questioni di limiti? No. La differenza tecnica individuale e la volontà complessiva del cavalluccio nei confronti degli isolani parla chiarò: c’è un abisso.
Questa sera arriva il Gubbio. Non sarà ripetibile la prestazione con la Virtus Entella, ogni partita ha una sua storia, ma i lupacchiotti umbri benchè testardi nell’azionare il gioco, saranno rinchiusi in un gabbiotto, dopo la comparsa della squadra di casa che vuole proseguire la via del più nobile palcoscenico, quella B maiuscola che manca da tanti anni.
Fortunatamente dopo anni decisamenti bui, stiamo vivendo un ottimo momento calcistico, vedere giocare Kargbò, Cristian Shpendi in coppia d’attacco è come osservare due brillanti incastonati nella miniera. Gioire per le sortite in avanti di Adamo, Berti e Donnarumma fa aumentare il pathos, suscita un’intera emozione sul piano affettivo.
Sgranare gli occhi sulle giocate di Presia, Silvestri, Pieraccini, De Rose, Varone, fa aumentare l’autorvolezza di tutto lo stadio.
Il Cesena di oggi con tutti i suoi componenti è solo l’inizio di una nuova storia idilliaca e finalmente non più triste.
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica