GABRIELLA FARINON MOGLIE DI MARIO LUPO LUCIA FARINON CALTAGIRONE

2 Maggio 2062. Orazio Anversa ha compiuto proprio ieri sessant’anni.  É un uomo che ha raggiunto i vertici del suo settore lavorativo prima di compiere quarant’anni. A trenta era già in possesso di una executive toilet key della sede centrale di Will & Gibson Inc. a New York. Il suo microchip sottocutaneo, proprio mezz’ora fa, gli ha inviato un messaggio ricordandogli che il suo numero massimo di eiaculazioni sta terminando.

Delle venticinquemila che aveva a disposizione, nell’arco di 17533 giorni ne ha rimasta solo una. La prima volta fu il giorno del compimento del suo dodicesimo compleanno, seduto sui sedili di una Ford Capri 1300 blu notte, assieme ai soliti compagni di gioco, sollecitato dal numero 28 del catalogo Postal Market, sezione intimo femminile, che riportava in copertina una radiosa Gabriella Farinon in versione primaverile.

Oggi, a 21916 giorni dalla sua nascita, Orazio si trova a dover affrontare il suo ultimo istante di piacere effettuando una scelta che segnerà per sempre la sua esistenza. Scapolo, bevitore, fumatore, giocatore, e donnaiolo impenitente, Mr.  Anversa è alla ricerca di una persona con cui, per la prima e ultima volta in vita sua, fare l’amore con il cuore e non solo con il corpo. Dopo diversi appuntamenti al buio andati a vuoto, decise di non insistere nella spasmodica ricerca di quell’ultima donna da amare e si trasferì nella sua abitazione estiva posta all’ingresso della Pineta di Lido di Volano.

Camminate, bagni, buone letture, cibi sani e gustosi, come rintocchi di campane scandivano le giornate di uno dei più ambiti scapoli d’oro della finanza italiana. Un mercoledì mattina di fine luglio, di buon’ora, scese al mercato rionale della vicina Comacchio per acquistare frutta e verdura dal suo fornitore di fiducia e qui, tra un melone cantalupo e gli asparagi di Mesola, accadde l’imprevisto, il suo sguardo si scontrò con quello di una sconosciuta alla quale era sfuggita di mano una enorme anguria reggiana, dolce come lo sguardo di quell’angelo maldestro. Un gioco di sguardi che lasciò spazio solo ad un reciproco sorrisoallorché Orazio, con un gesto estremamente galante, la aiutò a raccogliere i vari pezzi della cucurbitacea caduta a terra, a poca distanza da lui.

La reciproca attrazione era scattata in veste di fiamma che riscalda il cuore reso gelido dalla solitudine e Orazio, prendendo la palla al balzo, propose a Clarabella, questo era il suo nome, di passare un pomeriggio all’insegna del relax, tra gelati e piccoli scambi culturali. Al termine della giornata, i due si lasciarono con la promessa di andare a cena la sera seguente. Coltivavano entrambi le stesse passioni: gatti, cinema, letteratura, veganismo, vita all’aria aperta, ma il segreto che Orazio nascondeva avrebbe potuto distruggere il sogno nell’arco di una notte.

Il giorno seguente, terminata la cena, Clarabella accettò l’invito di Orazio a partecipare ad una passeggiata in pineta con lo scopo di approfondire ulteriormente la loro conoscenza. Quando, complice la Luna, la coppia si strinse in un abbraccio con carezze sulla schiena di quelle che trasmettono serenità e affetto reciproco, Clarabella confessò a Orazio d’essere affetta da una forma cronica di vaginismo ad alto grado di gravità legato a fobie di natura neurobiologica, quindi impossibilitata ad avere un rapporto che preveda penetrazione.

Orazio, nell’ascoltare la confessione di Clarabella, le rispose d’istinto che a sua volta, lui soffriva da tempo di deficit di mantenimento erettile e che l’attrazione che provava per lei era regolata da una legge semplice, il magnete che attraeva a sé tutta l’essenza dettata dai suoi gesti e dai pensieri.

La loro attrazione, oggi è diventata amore alternativo, dove i gatti che li accompagnano lungo il viaggio della vita, riflettono le loro qualità interiori, con caratteristiche apparentemente diverse, e ognuno di loro rappresenta una parte della loro personalità, che è anche il motivo per cui sono entrati nella loro vita.  

A cura di Marco Benazzi – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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