I giorni, dopo i trent’anni, si susseguono ad una velocità impressionante e spesso sembrano vissuti in carta carbone, ma c’è un giorno che, solitamente, è diverso dagli altri e spesso diventerà argomento di conversazione negli anni a venire. Come individuarlo? Basta sommare giorno, mese e anno di nascita e il numero che ne uscirà, sarà quello che vi sorprenderà ogni volta che lo incontrerete sulla vostra strada.

Volete un esempio? Prendiamo uno a caso, ipotizziamo che tu, Paolo Rivoli, si proprio tu che stai leggendo incuriosito, sia nato il 23 novembre 1968, sommando i numeri il risultato è il seguente:(23+11+1968= 4). Ora, prendiamo a caso un giorno di un anno futuro, ad esempio il 4 gennaio 2024, la cui somma totale corrisponde al tuo numero vitale, il 4, ecco questo giorno sarà, quasi certamente, un giorno che non dimenticherai. Quel primo giovedì del nuovo anno, Paolo Rivoli, noto artista visuale e scrittore numerale, di una corrente letteraria denominata “*#68” che prevede l’utilizzo dei numeri e di ogni segno di interpunzione al posto delle lettere, si preparò a vivere uno dei tanti “giorni Yakyl”, disseminati lungo il suo percorso vitale.

Si alzò dal letto tremendamente tardi, verso le 10,45, poi doccia al volo, caffè, succo di arancia e via di corsa verso l’appuntamento delle 12,00, con il suo editore, per discutere sulla pubblicazione della sua nuova opera numerale dal titolo: “5534856310”.

L’appuntamento era in via Lodovico Partesani, 1111, 4° piano, interno 31 e, all’orario fissato, il dott. Serse Margelli Bazzi, non era ancora arrivato quindi, per ingannare l’attesa, Paolo decise di fare un giro in ascensore fino all’ultimo piano, il 40°, per poi accedere sul lastrico solare dello “skyscraper” in modo da poter osservare lo splendido panorama della città dal suo punto più alto. L’elevator music che lo accompagnava verso i piani alti, era rilassante e piacevole all’ascolto. Quando il numero luminoso si fermò sul 40 e la porta si aprì, il colpo d’occhio che Paolo si trovò ad osservare, era da film di un genere tra il sci-fi e il distopico, e quando la porta si chiuse dietro lui, si rese conto che quello sarebbe stato il suo ultimo “giorno Yakyl”, già perché non avevo sottolineato il fatto che, così come il giorno di nascita, anche quello di morte avveniva in un giorno di numero vitale.

Gli addetti all’accoglienza, i quali indossavano una giacca rossa bordata di bianco con il numero 4 e la scritta “Serian” stampigliati sotto al taschino, lo presero sottobraccio e lo accompagnarono nella stanza della “Human Digitization”, dove attraverso un avveniristico scanner quantistico, gli esseri umani, terminato il loro percorso terreno, venivano trasformati in file digitali, salvando in questo modo ogni informazione della persona che si era guadagnata la permanenza nell’Eternal Cloud. Avete capito bene, per chi non era ritenuto utile un suo salvataggio, c’era la soluzione “Format-X”, con l’inganno gli veniva fatto credere che anche loro appartenevano al gruppo degli “Eterni”, ma una volta ottenuta la loro scansione, il destino era finire formattati nello “Human Basket”. Mi sveglio in un bagno di sudore e le pulsazioni a 120, è inutile, ogni volta che mia moglie mi prepara una ratatouille di peperoni, cipolle, melanzane e pomodori, la notte, mi sveglio in preda agl’incubi.

A cura di Marco Benazzi – Foto Imagoeconomica

Editorialista Benazzi Marco

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