Il dossier sullo scandalo Fifa si arricchisce di un nuovo capitolo. Le accuse di corruzione mosse dalle autorità americane si riferiscono agli ultimi venti anni, e riguardano, tra i tanti episodi, le gare per aggiudicarsi i campionati mondiali, così come gli accordi per il marketing e i diritti televisivi. 

Le indagini riguardano anche tangenti per un totale di oltre 150 milioni di dollari legate alle offerte commerciali. Dopo i sette arresti di alti funzionari Fifa del maggio scorso – su 14 indagati, che devono rispondere di 47 diversi capi d’accusa – ecco che il terremoto che ha scosso il calcio mondiale è pronto a estendersi ulteriormente. Nel corposo carteggio delle accuse, stando a quanto dichiarato recentemente dal ministro della giustizia statunitense Loretta Lynch, sono pronti a finire nelle maglie della magistratura “nuovi personaggi e organismi” in quanto le indagini sono aperte e lontane dall’essere considerate chiuse. L’inchiesta ad alto profilo – partita dagli uffici di un procuratore statunitense – è proseguita dopo i fatti di maggio e si è allargata sulla base della collaborazione con le autorità elvetiche. Le nuove prove emerse faranno sicuramente scattare altre incriminazioni a livello internazionale. Infatti, al momento, diversi soggetti sono sotto inchiesta come “persone informate sui fatti”. Elementi che annunciano un nuovo scossone nel mondo del calcio.

L’inchiesta sui casi di corruzione nell’assegnazione dei Mondiali 2018 alla Russia e del 2022 al Qatar che ha portato all’arresto di sette funzionari Fifa, non è neppure a metà percorso. A essere sotto osservazione vi sono ventuno conti bancari e sotto sequestro alcuni appartamenti sulle Alpi. L’inchiesta che coinvolge varie autorità di altri Paesi e alla quale collaborano diversi magistrati conferma che il problema della corruzione nel calcio è a livello globale e pertanto prevede una risposta altrettanto globale. Il nuovo capitolo chiama direttamente in causa anche l’ex presidente Blatter, che ad oggi risulta indagato dalla procura svizzera.

Sull’ipotesi che Joseph Blatter – dimissionario numero uno della Fifa – sia coinvolto anche nell’indagine statunitense, il ministro Usa si è limitato a una secca battuta: “Tutti sono avvertiti, e nessuno è escluso”. Analisti ed esperti di politica del pallone sottolineano due elementi importanti nel crollo del sistema calcio globale: il sostegno sempre più marginale e risicato attorno all’ex re Fifa Blatter e le pressioni sempre più forti dei grandi sponsor internazionali – su tutti la Coca Cola – che hanno chiesto, se non imposto, una pulizia nel sistema calcio dopo gli scandali emersi dalle inchieste.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Lapresse

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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