Sono due le date possibili per il referendum costituzionale: il 27 novembre o il 4 dicembre. La decisione definitiva dovrebbe essere presa oggi pomeriggio, in una riunione del Consiglio dei ministri convocato proprio per questo scopo.

Intanto, proseguono le proteste da parte di Forza Italia e Sinistra italiana, per il fatto di non essere stati “consultati” sulla scelta della data.

Il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, ha affermato: “Ancor piĂ¹ della manovra, il nostro appuntamento cruciale è il referendum” perchĂ© l’Italia ha bisogno “di una governance forte”.

“E’ molto importante”, ha rimarcato il ministro Graziano Delrio, che perĂ² invita a tenere la discussione sul merito: “Non è un referendum sul governo”. Un punto sul quale non si stanca di insistere anche Renzi.

Poi arriva anche il commento del Movimento 5 Stelle. “Quando abbiamo detto No alle Olimpiadi hanno tremato, ma con il No al referendum vedranno la loro fine”, ha detto il sindaco di Roma Virginia Raggi. “No a una riforma scritta dalla P2”, ha tuonato Vito Crimi.

Mentre Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, a In Mezz’ora, hanno rilanciato la loro strategia per il “dopo”: cambiare l’Italicum con una legge elettorale proporzionale, affermarsi come primo partito nelle urne e poi “cedere la fiducia in Parlamento sui singoli temi”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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