VOLODYMIR ZELENSKY
Sempre più in crisi il governo del Presidente Zelensky, che vede costanti rallentamenti nelle sue capacità difensive del Paese e soprattutto dalla “enorme” difficoltà di reperire nuovi soldati da mandare a combattere.
Nessuno vuole morire in guerra!
Molti partono per l’Europa, rendendosi irreperibili, non solo alla ricerca di un lavoro ma di nuove dimensioni umane e sociali, nonostante il “grosso impegno” mosso dai parroci greco cattolici, che ha suscitato forti malumori tra la popolazione stremata dalla guerra, dai bombardamenti e dalla paura di una vicina sconfitta.
Stanislaw Szyrokoradiuk, Vescovo di Odessa-Simferopol dal febbraio 2020, ha invitato i suoi compatrioti adatti al servizio militare, ma attualmente all’estero, di rientrare in patria affermando: “Se amiamo la nostra patria, dovremmo difenderla insieme. Capisco che molti ragazzi ucraini desiderano una vita normale in Europa. Ma allo stesso tempo, ci sono altri giovani che hanno combattuto in prima linea nella guerra contro la Russia per più di due anni. Questo è ingiusto e siamo difronte ad un vero genocidio.”
Nel contempo il Governo usa ben altri mezzi per imporre l’arruolamento e ha creato il “TCC”, Centro Reclutamento Territoriale, finalizzato all’invio di “uomini” al fronte senza tanti “complimenti”. Ha inoltre sospeso i “servizi consolari” per costringere ad un ripensamento ai circa 860.000 Ucraini ormai all’estero, una misura cautelare che diverrà legge entro i 18 maggio p.v. e che prevede l’obbligo per tutti gli uomini in età militare di presentarsi agli uffici di leva per aggiornare i loro documenti militari, a distanza o di persona, entro 60 giorni.
E’ bene non dimenticare che gli uomini ucraini all’estero necessitano dei servizi consolari per il rinnovo dei loro documenti indispensabili per il rinnovo dei permessi di soggiorno ed altro. Inoltre l’Ucraina aveva imposto la legge marziale già dall’inizio dell’invasione russa con specifico divieto agli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni di recarsi all’estero se privi della relativa dispensa.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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