Polizia di Stato con i cani antidroga durante una perquisizione

Nascondevano la droga all’interno di un finto impianto Gpl attrezzato all’interno dell’autovettura con cui si spostavano per trasportare gli stupefacenti. Nove persone sono finite in manette dopo l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura di Bologna a conclusione di un’indagine della Squadra mobile del capoluogo emiliano.

Gli indagati di nazionalità italiana, albanese e marocchina sono ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’indagine svolta nel 2021 gli investigatori hanno documentato un grosso traffico di droga, in particolare cocaina, smerciata in Emilia Romagna e in altre dodici regioni italiane. In particolare, l’indagato principale, di nazionalità albanese, domiciliato a Firenze è stato trovato in possesso di ventisei chili di cocaina e ventidue di eroina pura pronta per essere immessa nel mercato nascosta dentro un box nella sua disponibilità.

Secondo la stima effettuata dagli investigatori sulla base degli approvvigionamenti e le cessioni di droga, si è potuto ipotizzare che il volume d’affari generato dal gruppo criminale possa essere stato pari a oltre due milioni di euro al mese con il commercio di cinquanta chili di cocaina e venti di eroina. Altra brillante operazione dei poliziotti della Squadra mobile di Bologna, Ferrara e Roma, in collaborazione con gli agenti del Reparto prevenzione crimine Emilia Romagna, del Reparto mobile di Bologna, con l’impiego di un mezzo aereo del Reparto volo di Bologna.

Nel blitz sono state arrestate venticinque persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini sono iniziate nel 2019 a seguito dell’omicidio di un giovane coinvolto in un episodio che sembrava essere riconducibile al mondo del consumo e dello spaccio di droga. Grazie all’utilizzo di tecniche d’intercettazione ambientale sulle autovetture dei sospettati e all’esterno degli edifici monitorati, è stato possibile ricostruire una fitta rete di spaccio che portava alla distribuzione di circa due chilogrammi di droga il mese.

Le cessioni dello stupefacente avevano un’estesa platea di acquirenti, principalmente di giovane età, ed erano effettuate soprattutto nel quartiere Pilastro di Bologna – con diramazioni in tutta la regione – dagli elementi dell’associazione criminale, tutti appartenenti a diverse famiglie di pregiudicati che avevano il completo controllo del territorio.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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