Si è spento nella sua casa di Budapest, a 86 anni, il Premio Nobel per la letteratura ungherese, Imre Kertesz.

Sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, aveva ricevuta l’ambito riconoscimento per la letteratura nel 2002. “Essere senza destino” è stato il suo primo e più famoso romanzo e tratta proprio dell’esperienza di un quindicenne ungherese che passa attraverso gli orrori di Auschwitz e Buchenwald.

Nato in una famiglia di origine ebraica, fu deportato adolescente ad Auschwitz, nel 1944, e poi trasferito a Buchenwald, dove fu liberato nel 1945. Tornato in Ungheria, nel 1948 cominciò a lavorare come giornalista per un quotidiano di Budapest. Quando nel 1951 il giornale diventò organo del partito comunista, Kertész venne licenziato. Dopo due anni di servizio militare, iniziò a scrivere romanzi e a tradurre opere di Freud, Nietzsche, Canetti, Wittgenstein e altri. Dal libro “Essere senza destino” è tratto il film di Lajos Koltai “Senza destino” (2005); Kertész ne ha curato la sceneggiatura.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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