Antonio Manganelli

A maggio è ricordata la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, riconosciuta dall’unione europea e dalle Nazioni Unite, con lo scopo di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno della discriminazione legata agli orientamenti sessuali.

Il 17 maggio 1990 è la data che ricorda la decisione dell’Organizzazione mondiale della sanità che derubricò definitivamente l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, definendola semplicemente come una “variante del comportamento umano”.

Questo ha progressivamente indotto gli ordinamenti dei paesi occidentali a non criminalizzare certe condotte e a riconoscere i diritti delle persone omosessuali, declinando la condizione di omosessualità, in ambito giuridico, in tutela dell’orientamento sessuale, intesa come condizione personale rispetto ai quali, al pari della razza, del genere, della lingua, della religione o delle opinioni politiche, vige il principio di non discriminazione.

Dal 2010 in Italia è attivo l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori Oscad (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), organismo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, istituito dall’allora capo della Polizia Antonio Manganelli per dare voce e dignità a chi è bersaglio da crimini e discorsi d’odio. Si tratta di un organismo interforze che ha lo scopo di migliorare la risposta operativa nella prevenzione e nel contrasto dei reati di matrice discriminatoria.

I crimini dell’odio sono reati contro la persona o contro il patrimonio accompagnati da un pregiudizio su di una caratteristica identitaria della vittima (fede religiosa, origine etnica o razziale, orientamento sessuale, disabilità, lingua), che viola i diritti fondamentali e la dignità umana. L’Osservatorio ha l’obiettivo di agevolare le denunce, in modo da contrastare efficacemente il fenomeno del c.d. under – reporting, ossia la difficoltà delle vittime di denunciare e, quindi, favorire l’emersione di crimini e sofferenze che sono spesso nascoste per paura di ritorsioni, per vergogna o per senso di colpa.

L’Oscad può essere messo in contatto da chiunque (istituzioni, associazioni o privati cittadini), anche in forma anonima, attraverso l’indirizzo mail dedicato [email protected].

Il contrasto a questi reati richiede anche una formazione mirata degli operatori che rappresenta il cuore della missione istituzionale dell’Oscad e la principale risorsa per incrementare la capacità di risposta operativa al fenomeno del c.d. under-recording, vale a dire la difficoltà delle forze di polizia di riconoscere la matrice discriminatoria dei reati. Dal 2010 a oggi l’Osservatorio ha formato 47.000 operatori e gestito oltre 5.000 casi.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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