L’Italia è un paese sempre più vecchio. Se non verrà invertita la rotta della natalità con misure strutturali nel 2050 il paese avrà 5 milioni di abitanti in meno: solo poco più di una persona su due sarebbe in età da lavoro, con un 52% di persone tra i 20-66 anni che dovrebbero provvedere sia alla cura e alla formazione delle persone sotto i venti anni (16%), sia alla produzione di adeguate risorse per il mantenimento e l’assistenza ai pensionati (32%). In questo quadro le nascite annue potrebbero scendere nel 2050 a 298 mila unità. Sono alcuni dei dati Istat illustrati dal presidente Gian Carlo Blandiardo agli Stati Generali della natalità in corso a Roma.

La due giorni all’Auditorium della Conciliazione di Roma, della seconda edizione della kermesse dedicata al futuro e alle nascite è organizzata dalla Fondazione per la natalità e dal Forum delle famiglie. Con lo slogan ”Si può fare!”, anche quest’anno istituzioni, imprese, media, politica, sport e mondo della cultura si ritroveranno davanti a 2mila studenti.

Obiettivo: approfondire la sfida dell’inverno demografico a partire dall’utilizzo dei fondi del Pnrr, della nuova narrazione sulla natalità, favorire i temi dell’armonizzazione lavoro-famiglia nelle aziende e il lavoro femminile e promuovere un patto per la natalità.

Tra i presenti il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. In apertura i messaggi inviati da Papa Francesco che ha parlato di vera e propria “emergenza sociale” e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha sottolineato come i “troppi impedimenti e difficoltà” possano scoraggiare le famiglie e soprattutto le donne, a favorire una conciliazione dei tempi di cura della famiglia e dei tempi di lavoro.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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