Un cesena califfato vince il derby con merito, con intelligenza. Basta il gol di Prestia per confermare ancora una volta che il centro del gioco universale in ROMAGNA continua a pendere a favore del Cesena.

I bianconeri di Mimmo Toscano dopo un primo tempo equilibrato, dove le due squadre si sono comunque affrontate a viso aperto, ha sempre gestito il “pallino” e con il passare dei minuti è cresciuto davanti ad un pubblico che farà registrare per i botteghini l’incasso più alto di tutta la stagione. Poche le occasioni da rete nei primi 45’ minuti con Corazza un po’ troppo distante dalla porta e Ferrante a supporto dietro la sua ombra, senza però creare pericoli verso la porta biancorossa. La prima frazione si conclude con uno 0-0, anche giusto considerando il fatto che i due estremi difensori non si sono dovuti prodigare più di tanto. Da registrare quel pizzico di nervosismo che ogni derby riserva, ma senza cartellini rossi, solo richiami verbali da parte della terna arbitrale per smorzare gli animi.

Nella ripresa per circa mezz’ora accade ben poco, si gioca a centrocampo o con palle lunghe respinte dalle entrambe difese, fino a quando il tecnico bianconero cambia praticamente le carte. Passano appena cinque minuti di orologio è il derby al 37’ minuto del secondo tempo si sblocca per merito di Prestia che da palla inattiva la mette in fondo il sacco. Esplode lo stadio come la stessa panchina nel versante dove sosta il Cavalluccio.

E’ l’ennesima apoteosi di una storia antica che si ripete dove il potere del calcio assoluto nella terra del Passatore è solo del Cesena. Questa sera si festeggia con piadina e squacquerone  perché il Rimini è stato squagliato come i suoi stessi striscioni       e le bandiere sciolte.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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