Cesena-Rimini un’idea delle sfide dei bei tempi andati, un derby che si affida a 100 anni fa; con una storia pallonara tutta romagnola ricca di emozioni e orgogliosa nelle scenografie mai dimenticate, a testimonianza del buon diritto di vincere e basta.

La parola d’ordine di oggi a distanza di quindici anni: si ricomincia. Con i sogni tra la terra e il mare, a breve distanza, con i pensieri nel passato e tutto quello del mondo calciofilo che il campanilismo stracittadino riserva tra gol e sfottò; da una parte e dall’altra.

Gli americani hanno già deciso – nei giorni della liberazione – di spenderne buona parte dei loro risparmi per rifare il look al Dino MANUZZI, consci e decisi a riportare la squadra bianconera nei campionati d’élite. Gli albergatori invece stanno programmando una squadra senza ingaggi faraonici, ma con l’idea che a Rimini gente come Ricchiuti, Floccari, Gasperini possano nuovamente nascere sotto la bandiera biancorossa.
Ci vorranno abili Talent Scount per pescare calciatori di categoria nel mercato di riparazione  o dai vivai giovanili e dare più forza ai due club.

Tornando alla partita odierna, di certo non sarà un derby da pianto, giusto quel minuto doveroso per ricordare sugli spalti Gianluca Vialli. Poi c’è il campo, il cuore e due formazioni che partono alla pari, i valori si assottigliano perchè in palio da questa sera sarà grande festa o con piadina o con saraghina, con lo stadio tutto gremito di colori.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Valerio Casadei 

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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