Stando a quanto si è potuto apprendere fino a questo momento sarebbero sedici le persone identificate dalla polizia per gli adesivi raffiguranti Anna Frank con la maglia della Roma.

I fatti risalgono ad alcuni giorni fa, quando i tifosi laziali avrebbero lasciato degli adesivi nella Curva Sud dello stadio Olimpico dopo la partita di domenica con il Cagliari. Ma il numero dei responsabili è destinato a crescere.

Infatti, grazie alle telecamere interne allo stadio, Digos e Scientifica avrebbero individuato anche tre minori, di cui un tredicenne non imputabile. È attesa per oggi a piazzale Clodio una nuova informativa che sarà all’attenzione del procuratore aggiunto Francesco Caporale, titolare dell’indagine in cui si ipotizza il reato di “istigazione all’odio razziale”.

Intanto, attraverso una nota, il gruppo biancoceleste ha dichiarato quanto segue: “Gli Irriducibili Lazio si vedono costretti a rinunciare alla trasferta di Bologna per non essere complici di questo ‘teatro mediatico’ di queste ultime ore”. “Il nostro usuale modo di tifare, oggi, potrebbe esser mal interpretato da chi vuole danneggiare ulteriormente la Lazio e i suoi tifosi – scrivono ancora gli Irriducibili – In un momento cosi particolare invitiamo tutti i tifosi della Lazio a cercare di non prestare il fianco ad ulteriori strumentalizzazioni, ricordando che per noi il bene della Lazio è assoluto e primario”.

Il canto fascista “Me ne frego” è stato intonato da diversi tifosi della Lazio in attesa di entrare allo stadio Dall’Ara per la partita con il Bologna. I supporter laziali sono poi entrati nella curva intitolata ad Arpad Weisz, l’allenatore ebreo ungherese dei rossoblù che fu cacciato nel ’38 in applicazione delle leggi razziali di Mussolini, poi deportato dai nazisti e ucciso ad Auschwitz.

Sono anni che in Curva Nord si sente intonare un coro orrendo rivolto contro il “romanista ebreo”, è ora di finirla.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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