Al Teatro Comunale Alessandro Bonci a Cesena va in scena in prima nazionale il musical Lazarus da mercoledì 22 a domenica 26 marzo, l’opera scritta dal cantante David Bowie e dallo scrittore drammaturgo irlandese Enda Walsh. Considerato “il regalo d’addio di David Bowie al mondo, Lazarus è  un inconsueto e per certi versi straordinario pezzo di “Teatro Musicale”, scritto dall’artista poco prima della sua scomparsa insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh. Bowie seppur piegato dalla malattia, con uno straordinario e commovente sforzo creativo, ha voluto lasciarci questo prezioso dono, questa navicella spaziale lanciata verso il futuro,  che si può considerare, insieme al magnifico album Blackstar, uscito  fuori giorni prima della morte, il suo testamento creativo.
ERT / Teatro Nazionale ha ottenuto i diritti in esclusiva nazionale e Lazarus così potrà andare in scena per la prima volta nello splendido teatro cesenate Alessandro Bonci a Cesena dal 22 al 26 marzo con la regia del Direttore di ERT Valter Malosti, che ne ha curato la versione italiana confrontandosi con lo stesso Walsh, di cui Malosti aveva già messo in scena due testi legati a due spettacoli  di culto quali Bedbound del 2001 e Disco Pigs del 2005. Dopo Cesena, lo spettacolo sarà anche nelle sedi ERT di Modena e Bologna  e proseguirà con una lunga tournée nei  principali teatri. Questa è una produzione esecutiva importante dell’Emilia Romagna Teatro ERT _ Teatro Nazionale realizzata insieme a importanti Teatri Nazionali: Teatro Stabile di Torino – Teatro ERT / Teatro Nazionale realizzata insieme a importanti Teatri Nazionali: Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro di Roma- Teatro Nazionale e al LAC Lugano Arte e Cultura.
Inoltre il testo della versione italiana di Valter Malosti sarà pubblicato con la Nave di Teseo/Baldini di Elisabetta Sgarbi.
Nel ruolo del protagonista Newton vi è uno dei nomi di spicco della musica italiana: Manuel Agnelli, cantautore e storico frontale della formazione dei Afterhours, da solista ai primi posti delle classifiche con l’opera discografica “Ama il prossimo Come te Stesso” prodotto nel 2022, che ancora una volta dimostra la propria versalità approdando al teatro dopo programmi televisivi e radiofonici e cinema. Agnelli sarà affiancato dalla cantautrice e polistrumentista vincitrice della XIV edizione di X-Factor Italia Casadilegoe dalla coreografa e danzatrice Michela Lucentini.
Un ricchissimo cast accompagna questo musical di undici interpreti che vede sul palco del Bonci anche numerosi giovani attori e cantanti di talento
Il progetto sonoro e la produzione musicale sono di GUP Alcaro, collaboratore storico di Valter Malosti. Luci di Cesare Accetta, le scene sono di Nicolas Bovey le istalazioni video di Luca Brinchi e Daniele Spanò, la cura del movimento è di Marco Angelilli, la cura dei cori e le pratiche della voce sono sotto la supervisione di Bruno De Franceschi e i costumi di Gianluca Sbicca.
La prima rappresentazione di Lazarus ha avuto luogo il 7 dicembre del 2015 al al New York Theatre Workshop di Manhattan, e quella è stata anche l’ultima apparizione pubblica di Bowie,  che sarebbe scomparso appena un mese dopo, il 10 gennaio del 2016.
A più di cinquant’anni dal romanzo originale “The Man Who Fell to Earth” di Walter Tevis, lo stesso autore del libro che ha dato origine a una fortunata serie televisiva: La Regina degli Scacchi – The Qeen’s Gambit, e a 40 dall’omonimo film di Nicholas Roeg, che ha visto Bowie nella sua miglior prova come attore, l’artista  britannico ha scelto di riprendere in Lazarus le fila ‘infelice storia del migrante interstellare Newton, costretto a rimanere sulla terra. Ha scritto insieme a Walsh un labirinto sequel de “L’uomo che cadde sulla terra“.
“Forse – commenta – Malosti: “Per concludere anche quel capitolo rimasto  in sospeso, per liberare o liberarsi quel personaggio, così come aveva fatto nel video di Blackstar con l’altrettanto malinconica epopea del Major Tom di Space Oddity e ancor prima con Ziggy Stardust, di cui ha insegnato la morte alla fine del tour del 1973, ripongono poi il manichino coi vestiti di Ziggy nella magnifica mostra David Bowie is, in una teca-sarcofogo simile a quella di Biancaneve o a una camera di ibernazione”.
Nella versione di Bowie e Walsh, l’alieno è ancora prigioniero sulla Terra, sempre più isolato nel mondo chiuso, chiuso nel suo appartamento, in preda alla depressione e vittima dei duri fantasmi e della dipendenza dal gin: un moribondo che non riesce a morire. In questa situazione disperata Newton riceve segnali dal passato attraverso la televisione, capta visioni del futuro generate dalla sua mente, mescola realtà e sogni ad occhi aperti.
Vari personaggi “fantasmi? proiezioni mentali” si aggirano nello spazio claustrofobico dell’appartamento di Newton “o nel continuum devastato dalla sua mente?”. Ma per Bowie la figura dell’alieno rappresenta tutti i “diversi” o meglio quelli che la società considera tali. “Bowie – afferma Malosti – era un’antenna sensitiva dello spirito del tempo delle arti, percepiva umori e atmosfera, e poi digeriva e rimescolava tutto in una sintesi geniale, direi alchemica, visto il suo interesse per questa materia, in cui l’androginia e l’energia dionisiaca fanno esplodere l’interiorità e l’identità in mille frammenti e altrettante maschere”.
“Alla luce della sua morte – prosegue il regista – tendiamo a leggere tutto ciò che Bowie ha creato nei suoi ultimi anni come allegoria autobiografica, specialmente quando ci viene data una serie di infizi apparentemente ovvi come quelli che troviamo in Lazarus. Ma Bowie, come sempre nelle sue creazioni e mai sull’alter ego, sta usando la persona di Newton, mobilitandola come veicolo per una serie di temi costanti che troviamo nella sua musica: l’invecchiamento  il dolore, l’isolamento, la perdita dell’amore, l’orrore del mondo e la psicosi indotta dai media. Newton è allo stesso Bowie e non Bowie.
Inoltre lo spettacolo include numerosi brani fra i più celebri di Bowie e quattro inediti scritti appositamente, legati in modo da costruire una frammentata e affascinante drammaturgia parallela, tra cui il capolavoro che dà  il titolo dell’opera.
Ma chi è l’autore è drammaturgo irlandese!
Lo scrittore attualmente residente a Londra. Walsh frequentò la stessa scuola superiore in cui insegnavano Roddy Doyle e Paul Merciee. Dopo aver scritto per il Dublin Youth Theatre, si trasferì a Cork dove scrisse Fishy Tales per la Graffitti Theatre Company, seguito da Ginger Ale Boy per la Corcadorca Theatre Company. Ma egli conobbe il successo con la produzione della sua opera discografica Pigs in collaborazione con il regista Pat Kiernan del Corcodorca Theatre. Da quando si è trasferito a Londra, Walsh è stato particolarmente prolifico come autore, portando in scena ben tredici sue opere, due radiogrammi e due sceneggiature. Vincitore dello Stewart Perker and the Edimburgh Festival  Fringe Adwards e due Critic’s Adwards, inoltre è stato nominato autore associato dell’Abbey Theatre di Dublino. Le sue opere, dalla famosissima Disco Pigs, Bedbound, Small Things, Chatroam e The Walworth Force, sono state tradotte in più di venti lingue e sono state rappresentate in tutta Europa, ma anche I  Australia,  Nuova Zelanda, Stati Uniti. Enda Walsh inoltre ha scritto due radiogrammi: con l’opera “Four Big Days in the Life of Dessie Banks” per la RTE vincendo il PA Radio Drama Award e The Monotonaus Life of little Miss P per la BBC è stato apprezzato al Grand Prix di Berlino.
Il drammaturgo Enda Walsh ha inoltre scritto precedentemente per il Peines Plaugh od London, il Druid Theatre di Galway, il Kammerspiele di Monaco e il Royal National’s Connections Project  of London. Enda Walsh ha collaborato alla stesura della sceneggiatura del film ispirato a Disco Pigs e ha collaborato alla stesura della sceneggiatura di Hunger insieme al vincitore del Turner Prize Steve McQueen. Il film è stato inoltre premiato con il Camèra d’Or Award e il Best Film Award al Sydney Film Festival. È stato recentemente ingaggiato per la stesura di altri film e per un adattamento della favola The Island of the Aunts by Eva Ibbotson e un adattamento cinematografico della sua stessa piece Chatroom.
La passione per la musica portò a David Bowie ad imparare a suonare il sassofono quando era ancora giovanissimo. Dopo aver partecipato alla formazione di varie band, raggiunse il successo da solista nei primi anni Settanta,  attraversando cinque decenni di musica rock e conquistandosi la fama di avere perfezionato il genere Glam Rock: definito in passato anche come Glitter Rock, questo genere emerse nei primi anni Settanta in seguito il fenomeno hippie e come antidoto all’eccessiva serietà dell’epoca. Questo fenomeno si sviluppò quasi interamente nel Regno Unito e divenne largamente popolare durante la prima metà degli anni Settanta. Il primo autore che fece da ponte tra l’era hippie e la nascita del glamour fu probabilmente il cantante T. Rex Marc Balan, il primo ad indossare uno scialle di piume, lustrini e capello a cilindro, e a scrivere canzoni che non venivano prese sul serio. Significative e proficue per David Bowie sono state le collaborazioni con Tony Visconti e Brian Eno, reduci dal Glam Rock, con i quali istauro una solida e profonda amicizia che durò svariati anni. Pur non essendo le sue attività principali, Bowie si dedicò anche alla pittura e al cinema, lavorando come attore con  noti registi come Martin Scorzese, David Linch e Christopher Nolan. Tra i vari film in cui recitò,  vi sono: L’uomo che Cadde sulla Terra, Furyo, Miriam si Sveglia a Mezzanotte, Asolute Beginners, Labyrinth, Basquiat, The Pristige e Il mio West. Con centoquaranta milioni di opere discografiche vendute in vita, David Bowie figura tra gli artisti con il maggior numero di vendite e nell’anno 2007 fu indicato dal magazine Forbes come il quarto cantante più ricco al mondo. Considerato uno dei  musicisti più influenti della musica contemporanea, nel 2008 Bowie fu inserito al 23° posto nella lista dei cento migliori cantanti secondo il Magazine Rollins Stone, che ha individuato tra i suoi migliori brani, Life on Mars?, Space Oddity, Fame e Heroes. Inoltre cinque dei suoi long playing sono inseriti nella lista dei ci cinquercento migliori opere discografiche sempre secondo il magazine Rolling Stone. Nell’anno 2019 Bowie è stato nominato “Il più grande intrattenitoredel Ventesimo secolo” tramite un sondaggio condotto dalla televisione inglese, la BBCTwo.

L’opera Lazarus è considerata l’opera “Il regalo d’addio del cantante inglese David Bowie al mondo”, Lazarus è un’inconsueto e per certi  versi uno straordinario  pezzo di “Teatro Musicale”, scritto dall’artista poco prima della sua scomparsa insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh.  Bowie, seppur piegato dalla malattia, con uno straordinario e commovente sforzo creativo, ha voluto lasciarci questo prezioso dono, questa navicella spaziale lanciata verso il futuro, che si può considerare, insieme al magnifico album Blackstar, uscito due giorni prima della morte, il suo testamento creativo.
ERT – Teatro Nazionale ha ottenuto i diritti in esclusiva nazionale e Lazarus andrà in scena per la prima volta in Italia, al Teatro Comunale Alessandro Bonci dal 22 al 26 marzo nella programmazione 2022 / 2023, con la regia del Direttore di ERT Valter Malosti, dirigente dal maggio 2021 dell’Emilia Romagna Teatro Fondazione ERT – Teatro Nazionale.
Valter Malosti durante la sua attività di direttore ha diretto la Fondazione Teatro Piemonte Europa di Torino dal 2018 al maggio 2021. Esso ha avuto molta esperienza nel campo di dirigente teatrale, lavorando in tanti teatri italiani. È stato anima e direttore artistico della Compagnia Teatro di Dionisio per quasi trent’anni, ha realizzato il primo progetto di Resistenza Teatrale della Regione Piemonte a Ivrea. Regista, attore e artista visivo, Malosti conduce un lavoro che guarda alla trasversalità delle arti, sospeso tra tradizione e ricerca. Nel 2023 riceverà il Premio Nazionale Franco Enriquez 2023 – città di Sirolo nella XIX edizione per la Direzione Artistica di Emilia Romagna Teatro, Fondazione ERT/ Teatro Nazionale.
A cura di Alessandro Poletti – Foto Repertorio
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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