Diana Ross ha compiuto il 26 marzo scorso ottant’anni. Un buon traguardo per una cantante che fin da giovane aveva quindici anni ed è stata accolta con favore nell’olimpo della musica internazionale e si esibiva con il trio vocale le Primettes e poi con le Supremes.

Poi nel momento della sua carriera da solista definisce lei stessa la musica, lo stile e l’ascesa culturale della label Motown Records. Lei è la sua regina. I suoi successi multimediali abbracciano la musica, i film e la televisione, un mondo multimediale ispirato a milioni di persone in tutto il mondo. E c’è quella sua caratterizzazione centrale in uno dei musical teatrali di maggior successo di questo secolo (partendo dagli anni Sessanta a oggi, nel nuovo Millennio), chiamato Motown the Musical.

Diane Ernestine Earle Ross, detta Diana Ross, nasce a Detroit nello Stato del Michigan negli Stati Uniti d’America, il 26 marzo del 1944. Egli è arrivata al successo negli anni Sessanta, la scalata inizia davvero quando si unisce alle Primettes, gruppo femminile del quale faceva parte oltre alla Ross, Mary Willson, Florence Ballard e Barbara Martin. Firmando poi per la label Motown Records nel 1961 un contratto veramente eccezionale con il nome cambiato in Supremes, Diana, Mary e Flo salgono fino ad arrivare e a diventare il gruppo vocale femminile di maggior successo di tutti i tempi nella musica Soul, intrisa con accenti Gospel, anche grazie alle loro opere discografiche, ben dodici produzioni, che dal 1961 al 1970, diverranno il numero uno nelle classifiche internazionali. Diana raggiunse nuove vette dopo aver lasciato la formazione del trio femminile, le Supremes nel 1970, mentre la label Motown Records in Billboard pubblicizzarlo suo status di cantante solista nella “Rara costellazione accettazione del nome, insieme a Barbra Streisand, Billie Holiday, Ella Fitzgerald e Judy Garland”.

In quegli anni Settanta calcherà i palchi dei nightclub di tutto il Nord America, da Vancouver in Canada, a Los Angeles in California, dal Massachusetts, a Miami in Florida. “È una intrattenitrice totale”, riferisce il Magazine Variety. Ain’t no Montain High Enought” è  il primo lavoro discografico da solista di Diana Ross, numero uno nelle classifiche internazionali, creato, scritto e arrangiatore, nel 1970 da Nick Ashford & Valerie Simpson. Nel corso di decenni della sua carriera da solista, sono tra i pochi produttori a realizzare un’intera opera discografica, per Diana Ross. (In realtà, lo fanno due volte). Anche Nile Rodgers ex leader della formazione del trio delle Chic e Bernard  Edwards rivendicano il risultato, dieci anni dopo con la cantante Diana Ross, che produce il suo più grande successo da solista, “Upside Down”, con oltre quattro settimane al numero uno nelle classifiche Billboard internazionali.

La cantante scala anche le vette di Hollywood, località del cinema americano. In California. Accetta la sfida di interpretare una grande divina del canto nero, Billie Holiday  nel film campione d’incassi del 1972, “Lady Songs The Blues”, ottenendo lei stessa una nomination all’Oscar come migliore attrice. Nel 1974 la Diana Ross risplende in un’altro film, “Mahogany : “Il film Mohagany la sua trama è incentrata su Tracy Chambers, interpretata  da Diana Ross che lavora come segretaria in un negozio di lusso di abbigliamento donna Chicago, ma la sua aspirazione è quella di affermarsi come fashion designer. Quando un fotografo di moda, Sean, la chiama a Roma per impiegarla come modella, Tracy lascia l’uomo che ama – un politico Brian Walker, che si batte per evitare la gentrificazione: “In inglese gentrification, letteralmente borghesizazione è un concetto  sociologico che indica il progresso del cambiamento socioculturale di un’area urbana da proletaria a borghese a seguito dell’acquisto di immobili, e loro conseguente rivoluzione sul mercato di parte di soggetti abbienti[…]”.

Diana Ross, afferma: “Mi è piaciuto molto fare quel film perché era tutto incentrato sulla moda”. Il film contiene anche la terza opera discografica, numero uno della fantastica cantante na a Detroit, il brano “Theme From Mohagany (Fo you Know Where you’ are Going To)”. Inoltre il secondo lavoro discografico con lo scrittore, produttore Michael Messer; il loro primo successo in classifica è “Touch Me in the Morning” del 1973. L’ascesa di Diana Ross sui Mas media è notevole e ha un’influenza notevole nel suo proseguimento della sua attività artistica. Nell’ambito televisivo egli ha un’altra notevole ascesa, questa ascesa arriva nel 1971, con “AN Evening With Fiana Ross del 1977, è una produzione notevole che la porta a duettare con tanti artisti, uno tra i quali Lionel Richie, in “Endless Love”, un brano stupendo, tratto dal film omonimo, questo brano viene inserito al primo posto nelle Billboard Hot 100 per ben nove settimane. Sul palco, Diana Ross attira fan oltre misura, “Non mi importa se sono in uno stadio con migliaia di persone”, dice “o in uno stadio piccolo. La mia interazione con il pubblico è individuale”.

Un trionfo e la versione dal vivo di “Evening With Diana Ross”, che va in onda nella stagione del 1976 al 1977 a Broadway, in tournée e, infine, su opera discografica. C’è un’altro momento clou nella vita dell’artista nel 1983, quando lei intrattiene centinaia di migligliaia di newyorkesi con vari concerti consecutivi al Central Park di New York City. In questo periodo la colonna sonora di “Lady Sings the Blues” è l’opera discografica con la più alta ascesa, al numero uno nel decennio 1973, con più di dodici mesi in classifica. Sette anni dopo, la sua collaborazione con Rodgers / Edwards,  Diana, sale al numero due e occupa la lista dei Best-Seller per un’altro anno. Inoltre il suo lavoro discografico con il produttore Richard Perry, con il brano, “Baby it’s Me”,  e il secondo set Ashford & Simpson, “The Boss”, sono entrambi dei successi nelle Top venti.

Nel 1980 Diana Ross lascia la label Motown Records,  ma rimane in vista,  in questo periodo ella lancia il suo canale musicale 24 su 24 ore, sul canale WOH-1, MTV Television nel 1985, il secondo video mostrato è “Missing You”, egli è il suo tributo al cantante Marvin Gaye, brano scritto e prodotto dall’artista ex Commodores, Lionel Richie.

Nel 1989 Diana Ross prosegue la sua vita artistica, firmando nuovamente col la label Motown Records e si riunisce nuovamente con l’autore e produttore Nail Rodgers ex della formazione delle Chic e del gruppo Sistemi Sladge con il progetto We are Family nei primi anni del niovo Millennio per l’opera discografica “Warkin’ Overtime”.

Nel 2016 la Motown Records pubblica l’opera “Diana Ross Sings Songs From Wiz”, opera realizzata, ma poi accantonata, dopo aver finito di girare la sua ultima uscita sul grande schermo, ” The Wiz” con Michael Jackson e Richard Pryor. L’opera “perduta” vede Diana Ross interpretare tutti i personaggi del “Mago di Oz” film del 1978. Più tardi, ricorda che: “Io, come Dorothy, avevo scoperto  che tutto quello che stavo cercando era proprio lì con me da sempre”. Oggi  la Diana Ross ha compiuto ottant’anni, ella “cantava I’m Coming Out, I Wont the World  to Know I Got to Let it Show rendendolo uno dei singoli più ascoltati degli anni Ottanta – nonché un’inno alla libertà d’animo e di spirito; rivoluzionava la Musica Soul diventando la ” Original Soul Diva”; sfoggiava ricchi ribelli o bob iper chic; ufficializzava paillettes come adatte adatte ad ogni occasione – anche al Central Park, dove nel 1983 sfoggiò una jumpsuit fascia interamente coperta di lustrini, sue preferite fin dai tempi delle The Supremes. Diana Ross era,  ed è un’icona senza rivali. Sia nel campo musicale, quanto in quello faschion; nel dizionario di stile della cantante non mancano abiti con paillettes, tulle, body con lustrini – spesso disegnati per lei da Bob Makie, eyeliner degli anni Sessanta e capelli voluminosi”.

(Herper’s Bazar, “Diana Ross, la nuova musa di Saint Laurent a quasi ottant’anni – autore Margherita Meda, pubblicato il 09/01/2024 – per la campagna Primavera- Estate 2024 ).
Il ricordo di questa grande artista cantante e attrice, a cui dedico il mio articolo. Happy Birthday Diana Ross!!!!

A cura di Alessandro Poletti – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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