NEW YORK VOICES

I New York Voices mantengono lo stile del bel canto nei tradizionali standards americani, con una coloritura jazzistica. Di gruppi vocali ve ne sono stati molti, uno tra questi è la formazione dei “Manhattan Trasfert” noti per il canto scat. Lo scat è una forma jazzistica di canto, intonato su sillabe prive di senso, scelte solo per gusto ritmico e fonico. Già in uso nella musica popolare, fu introdotto nel genere jazzistico dal trombettista Louis Armstrong e fu usato sia nell’improvvisazione sia in vere e proprie composizioni, per esempio un brano del trombettista Dizzy Gillespie, Ool-Ya-Koo. Lo scat si è affermato in ambito live sia in estemporanei assoli su schemi armonici prestabiliti, sia in fraseggi contrappuntistici o “concertati” alternati con altri strumenti. Da un punto di vista fonatorio lo scat si avvale di un’infinità varietà di suoni svincolati da linguaggi convenzionali.

Memorabili furono alcune storiche performance scat eseguite in vari concerti di Leo Watson, di Mark Murphy, del docente Bob Stoloff, di Ella Fitzgerald, di Mel Tormè, di Cab Calloway e di Dizzy Gillespie, nel vocalese, la forma di scat più complessa dei pionieri, Kingston Pleasure, Eddie Jefferson. Jon Hendricks e in epoca più recente Al Jarreau, George Benson e del “percussionista vocale” Bobby McFerrin.

Tra i gruppi i The Manhattan Transfert. Con lo scat la voce si fa davvero strumento. Espressività istintiva, tecnica e virtuosismo si fondono sfiorando vette esclusive, raggiungibili da pochi. Non è un caso che alcune tra le forme più avanzate e sperimentali di questo genere vocale richiamino direttamente studi di avanguardia accademica. Per essere volorizzato al meglio questo stile canoro così istituzionale e liberatorio implica, paradossalmente, la padronanza tecnica di determinati attributi preferenziali di natura razionale, quali: conoscenza di stili e linguaggio di ambito Jazz-Blues e relative scale e assoli una minima cognizione di canto impostato e relativi cambiai colore e intensità del suono, dimestichezza nel sapersi “muovere” in complesse armonie spesso sissonanti, spiccano senso del ritmo, e grande agilità.

Nella musica occidentale, nei normali brani con tempi in 2 /4, 3/4 e 4/4, le note del canto hanno una durata ben precisa, con una nota di riferimento (semibreve) da cui nascono varie frazioni: la minima, (metà della semibreve), la semiminima, (metà della minima), la croma, (metà della semiminima e un ottavo della semibreve), e così via. In queste comuni canzoni è poco frequente superare crome e semicrome (ottavi e sedicesimi) mentre nello scat si utilizzano regolarmente semicrome, biscrome e semibiscrome, cioè sedicesimi, trentaduesimi e sessantaquattresimi della semibreve. Tradotto in tempo reale di parla di raffiche velocissime di note vocali (la voce nel normale cantato non raggiunge la velocità esecutiva degli strumenti musicali) nell’ordine delle 8-10 e più note al secondo. In più ci sono le non facili terzine e i complessi tempi dispari (come il famoso cinque quarti di Take Five). Il tutto supportato da molta fantasia, scioltezza, fantasia e versalità dell’improvvisazione. Ritornando alla formazione dei New York Voices loro sono l’ensamble vocale; vincitore del Grammy Awards,  rinomato per la sua eccellenza nel jazz e nell’arte del canto di gruppo. Nel 2013 i New York Voices hanno celebrato la loro incredibile carriera lunga venticinque anni.

Il gruppo nasce nel 1987 per merito di Darmon Meader, Narazion Kim, Caprice Fox e Sarah Krieger. Nel 1989 essi firmarono un contratto discografico con la label GRP Records, dell’ideatore il  pianista Dave Grusing, e pubblicarono la loro prima opera discografica di debutto “New York Voices“. La formazione ha ottenuto ottime recensioni entusiastiche e ha rapidamente ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali. Dal 1989 al 1994 hanno pubblicato quattro opere discografiche per l’etichetta GRP Records: “New York Voices”, “Heart of Fire”, “What’s Inside” e “The Collection”. Sarà, Krieger nel 1992 lasciò il gruppo, e la formazione trovò la cantante Louren Kinhan.

In questo nuovo contesto e cambiamento vi fu anche il modo che la formazione potesse rinnovarsi e proseguire il suo cammino artistico e diventare la nuova formazione dei New York Voices. I primi supporti musicali di Louren diedero maggiore vigore alla formazione e i suoi contributi vocali si possono ascoltare nelle nuove produzioni discografiche, come “What’s Inside”. Nel 1994, anche la cantante Caprice Fox lasciò il gruppo, la formazione nel suo percorso ha fatto molte apparizioni artistiche come ospite di altri colleghi, artisti di livello internazionale che hanno chiesto il loro appoggio canoro in registrazioni discografiche e performance dal vivo che agli stessi New York Voices gli hanno guadagnato il plauso della critica. Le voci della formazione sono entusiasti di esibirsi davanti al loro pubblico, essi hanno anche avuto la possibilità di partecipare a una competizione internazionale di jazz, con il concorso vocale dedicato a Ella Fitzgerald nel 2024; è con grande piacere che il Jazz Festival Blues Alley annuncia l’annuale Ella Fitzgerald International Jazz Vocal Competition.

Il contesto della fondazione è la competizione nell’intero intrattenimento vocale nel mondo di oggi. Ella Fitzgerald Jazz Vocal Competition è un’organizzazione fondata nel 2017 per celebrare la prima signora della canzone “con la partnership della Ella Fitzgerald Charitable Fondation, con eventi che includono noti arrangiamenti di compositori, da Louis Armstrong, Count Basie, Duke Ellington, Johnny Mercer e Antonio Carlos Jobim.
Dopo un decennio di collaborazioni e superlative pubblicazioni con grandi ensamble come la WDR e la Bob Mintzer Big Band, i New York Voices tornano alle loro radici celebrando il loro trentesimo anniversario con una delle imprese più ambiziose e compiute del loro stimato repertorio musicale. Peter Eldridge, Louren Kinhan, Darmon Meader e Kim Nazarian hanno lavorato con il venerato produttore Elliot Sheiner, applicando il loro timbro agli standards di Cole Porter e di Al Johnson, e ai gioielli del jazz moderno, Chick Corea e Fred Hersch, a un classico dell’era dello swing profondamente personale di Duke Ellington, canzoni del repertorio dei Beatles e del cantante brasiliano Ivan Lins e del compositore classico cubano Ignacio Cervantes.
L’apertura a questa nuova opera discografica: “New York Voices ‘Reminiscing in Tempo’” è una versione tour de force del contributo lirico di Al Jarreau a “Blue Rondò à la Turk” di Brubeck, che include una nuova versione di sezione vocalese basata sugli assoli originali di Dave Brubeck e Paul Desmond, con testi di Louren Kinhan.
Remiscing in Tempo trova le qualità individuali del quartetto e la loro chimica collettiva sono poi potenti che mai, predicando ancora un’altro periodo creativo e significativo per questo gruppo storico.
I New York Voices proseguono nella loro attività artistica, regalando agli appassionati di Musica Jazz e degli stadards americani ancora tanta musica per ancora tanti anni.
A cura di Alessandro Poletti esperto di musica Jazz – Foto Repertorio
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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