Quando ci si dedica alla scrittura creativa, ogni autore segue una sua metodologia che lo accompagna lungo tutto il percorso creativo. Honoré de Balzac alimentava la sua creatività consumandomi circa 50 tazze di caffè al giorno; Mark Twain, George Orwell, Edith Wharton, Woody Allen e Marcel Proust, trovano l’ispirazione solo stando sdraiati a letto o su un divano al contrario di chi come Ernest Hemingway, Charles Dickens, Virginia Woolf, Lewis Carroll e Philip Roth i quali prendevano ispirazione scrivendo in piedi utilizzando una “Scrivania verticale”.

Io, molto più modestamente, scrivo seduto su di una palla in PVC dal diametro di 75 cm, perché mi consente di tenere una postura perfetta, facendo lavorare il tronco e rafforzando i muscoli che supportano la colonna vertebrale aiutandomi ad evitare il mal di schiena e restare concentrato costringendomi a mantenere l’equilibrio. Poi, dopo circa una mezz’ora, comincio a prepararmi un gotto di buona birra perché, come direbbe Freddy Heineken “Succede sempre qualcosa di bello attorno a una birra”.Per mia esperienza personale, un consumo moderato (un boccale) ha l’effetto di migliorare il pensiero creativo, anche a discapito di altre capacità cognitive.

Un’estate particolarmente afosa, scesi al supermarket sotto casa per fare un esperimento che risultò un fallimento. Sostituii la “Beerson”, una bionda che adoro, dal gusto leggermente amarognolo bilanciato dai toni caldi del miele e caratterizzato da note floreali appena accennate e dal un gradevole aroma di luppolo che unisce il gusto per la birra alla tipicità dell’uva Longanesi, con un’analcoolica di qualità, “Lowlander0,0% di alcol.

Il risultato però, come vi ho preannunciato, è stato deludente. Buona era buona e questo è un dato incontrovertibile, realizzatacon frutta e bucce di agrumi raccolte da hotel, bar e ristoranti situati vicino al birrificio, ma la totale assenza d’alcool, ha certamente aumentato il controllo esecutivo, senza però influenzare la capacità divergente di pensare. In poche parole, mi sono reso conto che alcuni aspetti del mio pensiero creativo beneficiano di lievi attenuazioni del “controllo cognitivo” portandomi ad una sola conclusione: un controllo cognitivo più elevato, non è associato a migliori prestazioni creative, in soldoni, se sono un po’ brillo la mia creatività ne prova giovamento. Il terzo segmento, che considero fondamentale per alimentare la mia vena creativa, è dato dal sostegno morale e dalla pace interiore che mi trasmettono Garrincha, Micione e il Nero, tre soriani che mi sopportano da tanti anni e che si posizionano sulla mia scrivania, il Nero sulla stampante, Garrincha sopra alla calcolatrice AEG Olympia e Micione dentro al primo cassetto, tra vari oggetti di cancelleria e un cubo di Rubik. Quel sottofondo di fusa che sembrano provenire dalle profondità del loro cuore, stimolano la mia creatività aiutandomi a scrivere contenuti di buon livello efacendomi immergere all’interno di un’esperienza musicaleunica, perfetta per attivare la mia ispirazione e mettere in moto leabilità di scrittura suscitando in me emozioni, idee e pensieri profondi. La mia “Writer Room” ideale dovrebbe essere all’interno di una casa in legno, che si affacci sul mare ma con una folta pineta alle spalle e una scorta alimentare che mi possa consentire di non dover tornare, nel mondo reale, per almeno un mese, con mia moglie e i tre elementi di cui sopra.

A cura di Marco Benazzi – Foto ImagoEconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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