Aristarco Farabegoli è un vecchio compagno di scuola elementare, così come veniva chiamata nel secolo scorso l’attuale primaria. Fisico da facchino anni cinquanta, fin dai tempi dell’adolescenza provò a cimentarsi in svariati sport che prevedevano un forte contatto fisico, senza peraltro raggiungere i risultati sperati. All’età di diciotto anni, dopo aver superato più o meno brillantemente l’esame di stato, lasciando la carriera scolastica con un diploma da geometra in tasca, partì con il sottoscritto per una vacanza in Vespa, rigorosamente 125 Primavera ET3, destinazione Isola di Lesbo.

Piantammo l’immensa tenda militare da campeggio, ereditata dal bisnonno di Aristarco che aveva svolto il servizio militare nei paracadutisti Folgore nel 1929, alle pendici del monte Olimpo, uno dei tanti omonimi sparsi in tutta l’area (Grecia continentale, Cipro, Turchia ecc.) A poche decine di metri dalla nostra postazione, si erano accampati due fratelli di origine giapponese nativi di Ito. La sera, dopo il rientro in tenda, ci capitò di vedere scene di lotta che, al nostro Paese, si facevano solo in gita scolastica prima di andare a letto o in colonia estiva dove noi bambini e adolescenti svolgevamo attività ludiche e ricreative.

Mi riferisco alle cuscinate. La sera successiva, prendemmo coraggio e ci proponemmo per uno scontro in doppio, Italia – Giappone. Ne uscimmo con le ossa ammaccate ma la sconfitta era più che dignitosa. Da quell’episodio sono trascorsi circa quarant’anni, e Aristarco, nel frattempo, è diventato un maestro pluripremiato di Pillow Fighting, vincendo per ben tre edizioni consecutive l’All-Word Pillow Fighting Championships, il campionato mondiale di lotta con i cuscini. Ogni due anni, le migliori squadre competitive di lotta con i cuscini del Mondo si confrontano, con l’organizzazione che spetta al Paese che, nell’edizione precedente, si è classificato ultimo. Sono composte da persone di tutte le età, da bambini di nove anni a veterani sulla sessantina, e anche se i 1.000 dollari in palio non sembrano molti, sono tutti lì per vincere.

Aristarco, attuale campione del mondo categoria Senior, punta ad elevare allo status di sport nazionale il Pillow Fighting, con squadre composte da persone d’età compresa tra i dieci e i sessant’anni, che competono tra loro. Si partirà con selezioni di quartiere per poi passare a quelle comunali, provinciale, regionali e, infine, ai campionati nazionali dai quali usciranno i componenti della rosa della Nazionale Italiana.

Il regolamento nazionale, redatto proprio da Aristarco, si basa su una serie di regole precise e relativamente semplici. Una gara viene giocata tra due squadre di due giocatori che indossano un pigiama in jersey elasticizzato con logo, e ha inizio con i due giocatori che fingono di dormire sui materassi, fino a quando l’arbitro fischia, segnalando loro di alzarsi e prendere un cuscino.

C’è una regola che ritengo fortemente insolita ma molto romagnola: ogni partecipante, per una sola volta durante la partita, può gridare la frase “Vat a lèt e suda” (Vai a letto e suda), costringendo così l’avversario a stendersi nel suo letto per trenta secondi, e riuscendo, così, a recuperare i cuscini dall’altro lato del campo.

L’obiettivo finale nel combattimento competitivo con i cuscini è quello di colpire l’avversario fino a farlo cadere col sedere a terra per tre volte consecutive. Anche i duri, a volte, di notte abbracciano il cuscino.

A cura di Marco Benazzi – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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