José Mário dos Santos Mourinho Félix, noto semplicemente come José Mourinho, è un allenatore di calcio ed ex calciatore portoghese, di ruolo difensore.
Nato in Angola il 14 agosto 1965, oggi è il tecnico della Roma. Ricordato per il “triplete”, ai tempi dell’Inter, è riuscito a portare allo stadio tifosi come mai nessuno è riuscito a fare. Recentemente ha rinvigorito anche l’ambiente capitolino, che sembrava assopito, vincendo la Conference 2021/2022.

Lo Stadio Olimpico è sempre sold out per assistere alle partite dei giallorossi. Ha la grande capacità di prendersi sempre i meriti delle vittorie e mai i demeriti delle sconfitte, come nella stracittadina – andata e ritorno – perse con la Lazio. In questo campionato alcune espulsioni indicano un certo nervosismo in tutto il suo staff, come l’alterco che ha visto coinvolti José Mourinho e il quarto uomo Marco Serra nel match Cremonese-Roma, vinto dai padroni di casa per 2 a 1. Se da una parte la Corte sportiva d’appello ha confermato le due giornate di squalifica all’allenatore giallorosso, dall’altra prosegue l’approfondimento della procura federale sulla posizione dell’arbitro di Torino al quale sono state contestate violazioni del codice di giustizia sportiva e del codice deontologico dell’Aia.

Tra i litiganti sulla linea laterale del campo e anche negli spogliatoi pare non vi sia pace. Ultimo alterco in ordine di tempo con il presidente della Lazio Lotito. È innegabile che sia un comunicatore e anche un grande allenatore. I titoli conquistati gli danno ragione e per questo tanto di cappello. Riesce a fare dimenticare in fretta anche le sconfitte più pesanti, come quella nella Conference contro il Bodo/Glimt (6-1), incolpando i ragazzi che aveva fatto scendere in campo; oppure non parla mai del gioco della squadra, sicuramente non frizzante, ma dei direttori di gara e dei loro errori. Partendo dal dato di fatto che ingenera sempre dei dubbi sul loro comportamento, non è facile capire questa distanza abissale tra le parti.

Detto ciò questo è il gioco dei ruoli e le regole andrebbero rispettate. Un sano dialogo sarebbe magnifico, perché non è possibile pensare che gli arbitri siano sempre in malafede. Spesso sono arroganti, a volte indisponenti, ma onestamente anche giocatori e tecnici non sono da meno. Tutti dovrebbero essere anche educatori che aiutano i ragazzi a crescere con i valori dello sport e del fair play. Se questa è la strada, sicuramente non è quella giusta.
Oggi come oggi è il momento giusto per fare tutti un passo indietro, considerato che il nostro calcio non vive certamente un periodo del tutto edificante.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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