ROMA

Antonello Venditti cantava, qualche anno fa: “Ma bomba o non bomba noi arriveremo a Roma, malgrado voi…”. Ma di quale bomba parlava? Della bomba intesa come fandonia sparata per raccogliere attenzioni o avere giustificazioni o esibire spavalderie? O forse della bomba ‘notizia’ giornalistica? O magari, invece, proprio di quella deflagrante? Mah…

Sta di fatto che non seminava vittime, anzi raccoglieva consensi e spensieratezze, con quel bombardamento di note che assieme alla sua voce, anziché produrre discordie, riunivano in un ascolto. Altra cosa i bombardamenti di oggi, quelli che se da una parte riuniscono maremmani (cani pastori del potere) dall’altra sparpagliano i greggi (umanità: aquile fallite). Per tanti mesi (ahinoi) i media ci hanno bombardato di notizie e aggiornamenti sull’ISIS: piaga dell’umanità, la cui missione è destabilizzare il pianeta Terra, spargendo il terrore. Il tutto sottoscritto e firmato dal “potere” (quello occulto con la “P” maiuscola).

Sì, destabilizzare ciò che fu definito Paradiso Terrestre; gli interessi in gioco non sono pochi e coinvolgono religioni e politiche di vari paesi, più o meno potenti, tutti comunque asserviti al Potere, sparsi tra un oceano e l’altro, come funghi… di potenziali atomiche.

Poi sono iniziati i Bombardamenti veri, mirati, quelli che fanno “BOOM”, che a differenza delle disquisizioni che si possono fare alle ipotesi sulle bombe del Venditti, in marcia su Roma – ai tempi solo capitale – contengono le tre ipotesi, riunite: raccolgono attenzioni, fanno notizia giornalistica, deflagrano terribilmente ai danni dell’agonizzante gregge umano (“Se anziché produrre armi si producessero attrezzi per i campi, si sentirebbero meno boati per le strade e più canti nelle campagne”… e le transumanze non sarebbero più dentro i barconi della morte).

Intanto, in mancanza di zappe e vanghe – lavorerebbero la terra per fecondarla di vita – avanzano i bombardamenti che scorticano la pelle di Madre Terra e seminano respiri spenti per le strade.

Curiosamente, iniziati i Bombardamenti (quelli armati), sono cessati i bombardamenti (quelli mediatici) sul famigerato ISIS.

Possibile che per ottenere una pace (almeno presunta e nel momento della stipula ‘bomba’ giornalistica) occorra violentare con tanti “BOOM”? Mi viene alla mente la lettera che un bimbo spedì agli allora responsabili George H. W. Bush e Saddam Hussein: “Cari Bush e Saddam, anche noi bambini ogni tanto sgridiamo, ma poi facciamo pace…”. Ecco, tornare bambini sarebbe la soluzione migliore, per poi, adulti, bomba o non bomba, raggiungere Roma (quella, adesso, presunta ladrona), magari a piedi, e sulle note di una qualunque canzone, incontro a un Parlamento dai rossi velluti occupati dagli strumentisti di un’intera orchestra in attesa.

A cura di Vittorio Benini

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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