A meno di venti giorni dall’inizio delle Olimpiadi, la città organizzatrice, Rio de Janeiro, è travolta dalle polemiche.
Soprattutto inerenti le ingenti, troppo ingenti spese per organizzare ed ospitare la manifestazione. Si sta verificando la stessa cosa che ai Mondiali del 2014 in Brasile, accolti non molto bene, per dire un eufemismo dalla popolazione locale.
In effetti la condizione sociale della maggior parte dei brasiliani non è delle più rosee, anzi è di estrema povertà. Organizzare manifestazioni sportive lussuosissime e molto costose in un paese così disagiato non è certo una genialata.
Ma tant’è che lo sport spesso se ne infischia di queste situazioni, pensando di unire tutti in un’unica anima, invece che di fomentare polemiche, come in questi casi.
Polemiche per il momento, abbastanza pacifiche, come erano state quelle per il Mondiale, che ha visto un’altissima affluenza di pubblico, proprio come succederà per queste Olimpiadi.
Intanto però il governo brasiliano è nei guai: intanto moltissime strutture addette ai giochi non sono in regola, vedi pista ciclabile frantumata dal mare per un danno superiore ai 10 milioni.
Inoltre ci sono svariate accuse per tangenti e corruzione, legate alla costruzione degli impianti e a fondi, in teoria destinati proprio ai palazzetti sportivi, ma in pratica intascati dai soliti furboni.
Tutto il mondo è paese, vero e i furbi ci sono dappertutto.
Proprio per questo sarebbe opportuno organizzare queste manifestazioni in paese effettivamente in grado di sostenerne i costi.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui