04/10/2012 Roma, Roma Fiction Fest, presentazione della fiction Trilussa, Storia d'Amore e di Poesia. Nella foto Monica Guerritore

RESTO A CASA MA MI GUARDO IL TEATRO IN TV

Nel momento in cui la pandemia ha bloccato i luoghi e le attività dello Spettacolo, l’attrice e regista Monica Guerritore indirizza una lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Cogliamo con grande interesse questo messaggio, che è un inno alla grandezza e alla bellezza, alla profondità e alla semplicità complessa del teatro. In un momento in cui la vecchia televisione ci propina, talvolta, modelli televisivi di tipo commerciale, sarebbe importante riscoprire le emozioni e le sensazioni del teatro, portarle in TV senza che la distanza tra la scatola magica e il palcoscenico si avverta in alcun modo.

Sarebbe un grande segnale, forte, che la comunità culturale italiana potesse contrastare l’invasione di spazzatura che, talvolta, confonde le menti e le coscienze di milioni di telespettatori incollati ed ammaliati, dal pettegolezzo e dal trash.
La mente è in movimento, e pur restando a casa, a guardare una “piece” teatrale in TV, comodamente seduti su un divano, è un esperienza che ci fa sentire persone migliori.
E’ il tempo di immaginarci!

E questa pandemia, paradossalmente, ci ha fornito una chiave per pensare a un progetto culturale per il Paese.
Ripartire dalla cultura si può, e si deve.
Il teatro è incontro, non è solo visione, trame sceniche, in cui attraverso autori d’eccellenza, si può tornare a educare ai valori della vita.

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E, in più, oggi è il tempo di stare a casa, ma domani dovremo riappropriarci della nostra socialità, ed avremo bisogno di una comunicazione chiara e forte, con un messaggio di qualità.
Salutiamo con favore questo appello di Monica Guerritore ma anche di tanti personaggi del mondo della cultura e dell’arte, affinche’ la RAI porti il teatro in TV in questi giorni di pandemia.

Quando ero fanciulla, negli anni 60’, la Rai, il venerdì, proponeva le commedie di Eduardo o cicli Shakespiriani.
Ancora forte e’ il ricordo, siamo cresciuti, noi di quella generazione, coltivando la cultura e, io credo, che questo sia il compito del Servizio Pubblico: aiutare, anche, “concretamente” in questo periodo di forzata chiusura dei teatri “ a tenere vicini” il pubblico tradizionale” e a “ conquistarne di nuovo” alla riapertura delle sale e dei teatri.

La sfida di questo tempo “sospeso” è la grande chance che si nasconde dietro la chiusura: rilanciare gli investimenti culturali, puntando su un teatro di qualità, che va in onda in TV.
Ripartire, in modo innovativo, è nella natura dell’uomo!
L’augurio, è di ricominciare, ancora, dalla bellezza della cultura!

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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