Brutta annata per il nostro olio d’oliva: la campagna di raccolta che è iniziata da poco, prevede una resa di 298 migliaia di tonnellate, in calo del 37% rispetto allo scorso anno e con prezzi attesi in pesante rialzo.

A fornire la stima è stata la Unaprol-Consorzio Olivicolo italiano, che ha anche evidenziato come sia fisiologica un’annata in calo dopo l’abbondante raccolto della scorsa campagna.

David Granieri, presidente Unaprol, ha poi commentato: “Il bilancio inoltre potrebbe essere un po’raddrizzato dalle molteplici piccole aziende che sono sotto la soglia del parametro minimo produttivo assunto dai rilevamenti ufficiali”.

A patire in maniera particolare è stata soprattutto la produzione delle regioni del Sud Italia che hanno dovuto fare anche i conti con la mosca olearia, un parassita che attacca gli olivi. Per la Puglia, primo produttore in Italia di olio, si stima una produzione in calo del 40%, a 242.169 tonnellate, visto anche il problema dell’emergenza Xylella. Perdite ancora maggiori per la Sicilia (-42% a 52.409 tonnellate) e la Campania che crolla del 49% a 19.332.

Ci sono comunque al Nord regioni che sorridono. Per il Veneto in particolare si stima un incremento della produzione del 30%, a 1.761 tonnellate.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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