Parte seconda.

All’inizio degli anni Novanta Milva partecipa al Festival della Canzone Italiana a Sanremo, con il brano Sono Felice e nel 1993 con Uomini adosso, non riuscendo, però inaspettatamente ad accedere alla finale.

Milva dopo il festival torna a lavorare in teatro, con Giancarlo Sepe, Terence Rattingan, Marcello Panni Mario Missiroli e per Giorgio Strehler, con l’opera Non Sempre Splende la Luna, dove canta un nuovo Brecht.
Le incisioni discografiche sono tra le più variegate, una in particolare Volpe d’amore, in collaborazione col poeta e politico Thanos Mikroutsikos, Mia bella Napoli, dedicato alla canzone napoletana.
Arriva poi Astor Piazzola, contemplato nell’album El Tango de Astor Piazzola.

Piazzola è stato un personaggio eclettico e difficile, contestato dal suo popolo argentino, nonostante sia stato in grado di interpretare un tango fatto di passione. Astor Piazzolla, rimane comunque un’icona mondiale di quella musica
In Italia, ebbe abbastanza successo a Teatro 10 con Alberto Lupo.

Il legame di Milva col Tango è molto vario ma duraturo. Nel 1962 arrivò seconda al Festival di Sanremo con un brano dal titolo “Tango Italiano“.

Ancora una volta dopo il festival, nel duemila, Milva collaborò all’opera discografica “Hotel Astor“, con Gilberto Pereyra, Mauro Rossi, Massimo Caroldi, Mauro De Federicis, Wichy Shaetzinger e Franco Finocchiaro che era un rifacimento dei brani dei Piazzolla.

Milva, con la sua bella e intensa voce risalta così il Tango cantato portandola a un’altra dimensione, quella della classe e della sofisticata esecuzione.

Astor e Milva erano una coppia indimenticabile.
Entrambi rispettosamente avevano il rigore dell’arte e della musica che avrebbero, di lì a poco, portato in scena.
Erano puntuali, precisi come i tedeschi.
“Stesso carattere, stesso rispetto per l’arte che rappresentavano – disse Laura Piazzola – e per questo si sono trovati. Non è stato facile, però, per Milva farsi accettare in Argentina, a Buenos Aires, cantare nella nostra lingua, è stata dura ma il successo è stato grandissimo, ovunque e comunque – ricorda ancora Laura – poi… insieme siamo stati a Parigi alla Bouffe du Nord, al Teatro di Verdure, per tre anni – già loro si conoscevano, l’aveva accompagnata con il suo bando durante un concerto.. Astor amava il duo temperamento, la sua energia, la passione, il modo di stare in scena…”.

A metà dei anni Novanta dopo l’esperienza che l’ha portata alla collaborazione con il maestro Piazzola, Milva produce due album sulla canzone francese. Nel 1999 realizza in duetto con il cantante Al Bano una nuova versione della canzone Io di Notte, conosciuta in Germania anche con il titolo Zuviele Nachte ah e Dich.

Gli ultimi progetti e il ritiro dalle scene
Milva all’inizio del nuovo Millenio, collabora con la poetessa Alda Merini, realizza un intero album con le liriche della grande poetessa, musicate da Giovanni Nuti, musicista e cantautore italiano.
L’ultima partecipazione dell’artista al Festival di Sanremo avviene nel 2007, con la canzone The Show Must go On di Giorgio Faletti, che collabora anche all’album dal titolo In Territorio Nemico.

Milva fu insignita l’anno precedente del titolo di Cavaliere della Legion d’Onore, nel 2010, dopo 50 anni di carriera, pubblica il terzo album scritto e prodotto per lei dal cantautore Franco Battiato: da Milva e Dintorni, Svegliando l’Amante che Dorme. E proprio con questo album che l’artista italiana annuncia il suo addio alle scene, almeno per quanto riguarda le esibizioni dal vivo.

Con queste parole Milva spiega le ragioni della propria scelta: “Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata“.

“Ho deciso di abbandonare definitivamente le scene con il pubblico presente, ma nella sala di incisione, posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato”.

Nel maggio 2020 Milva fa la sua ultima apparizione con un campo nella chiusura del videoclip della canzone Domani è Primavera di Dari Gay, incisione fatta in collaborazione con altri artisti per l’emergenza Covid-19.

La morte della cantante arriva nel 2021 nel mese di aprile per una malattia neurogenerativa, che l’aveva colpita sin dal 2009.
Ora riposa nel Cimitero di Blevio, comune della provincia di Como, sul Lago di Como.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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