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ministri degli Esteri dell’Ue sarebbero pronti a sospendere l’accordo sui visti con la Russia per ridurre il numero di permessi di viaggio emessi per cittadini russi, dopo che alcuni Stati membri dell’Est hanno minacciato di chiudere unilateralmente i confini ai turisti russi. Lo riporta ilFinancial Times, citando tre funzionari Ue secondo cui già nella riunione di Praga al via martedì i ministri degli Esteri Ue dovrebbero esprimere sostegno politico alla sospensione dell’accordo.

Paesi come Repubblica Ceca e Polonia hanno smesso di rilasciare visti ai turisti russi poco dopo che il presidente Vladimir Putin ha ordinato l’invasione dell’Ucraina a febbraio e da allora hanno chiesto a Bruxelles di emanare un divieto completo, facendo eco a un appello del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Ma altri Paesi hanno continuato a rilasciare i documenti di viaggio consentendo ai russi con visto di viaggiare in tutta l’area Schengen.

Alla riunione di Praga ci sarà anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba

Alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue che si terrà martedì e mercoledì a Praga e in cui, oltre al tema dei visti sarà in discussione l’ottavo pacchetto di sanzioni alla Russia, sarà presente anche il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.  Lo riporta  Ukrinform facendo riferimento al portale del governo di Kiev.  Il ministro terrà separatamente una serie di incontri bilaterali con le controparti di Repubblica Ceca, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Georgia, Moldova e Cipro.

Il Financial Times sottolinea che parti dell’accordo del 2007 relative alla libera circolazione di funzionari governativi e uomini d’affari sono state sospese a fine febbraio, ma “una sospensione più ampia eliminerebbe il trattamento preferenziale per i russi quando richiedono visti Ue, richiedendo più documenti, rendendoli più costosi e aumentando notevolmente i tempi di attesa”.

“È inappropriato che turisti russi passeggino per le nostre città, nei nostri porti turistici”, ha detto un alto funzionario Ue coinvolto nei colloqui, citato dal Financial Times. “Dobbiamo mandare un segnale alla popolazione russa che questa guerra non va bene, non è accettabile”, ha aggiunto. “Siamo in una situazione eccezionale e richiede passaggi eccezionali. Vogliamo andare oltre sospendendo l’agevolazione dei visti”, ha affermato l’alto funzionario Ue, aggiungendo che entro la fine dell’anno potrebbero essere introdotti cambiamenti più profondi. Tuttavia, sottolinea la testata, non c’è consenso sulle misure aggiuntive che Bruxelles potrebbe adottare per ridurre il numero di visti Ue da rilasciare ai russi o per interromperne del tutto il rilascio, né su proposte come l’estensione di qualsiasi divieto ai cittadini della Bielorussia.

Finlandia, Polonia e Paesi baltici vorrebbero divieto assoluto

Sempre il Financial Times evidenzia che alcuni Paesi, tra cui la Germania, hanno messo in guardia contro l’imposizione di un divieto assoluto per i cittadini russi. Finlandia, Polonia e i Paesi baltici, che confinano con la Russia, hanno affermato di essere disposti a smettere di consentire ai russi con visto turistico di entrare nei loro territori, citando le eccezioni di sicurezza nazionale che già sono previste nell’accordo di Schengen. Con la sospensione dei viaggi aerei tra l’Ue e la Russia, molti turisti russi utilizzano questi Paesi come rotta di transito verso altre destinazioni dell’Ue.

La premier Estone Kaja Kallas ha dichiarato la scorsa settimana che il 30% dei russi che si recano nell’UE lo fanno passando attraverso lo stato baltico, aggiungendo che ci sono circa 10 milioni di russi con visto Schengen e che se solo un milione di loro passasse per l’Estonia questo comporterebbe seri problemi di sicurezza (in un Paese che conta un 1.300.000 abitanti circa).

I paesi favorevoli a un ban totale riguardo ai visti turistici nell’UE hanno affermato, in replica a quelli contrari come la Germania, di non volere la chiusura totale delle frontiere e che devono essere mantenute eccezioni per motivi umanitari, richieste di asilo e per consentire ai russi dissidenti di fuggire.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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