Stonehenge è un sito neolitico che si trova in Inghilterra, vicino ad Amesbury, nello Wiltshire ed è uno dei più famosi templi megalitici del mondo, un probabile osservatorio astronomico.

Stonehenge è sicuramente una potente “calamita”. Persone di tutti i tipi sono infatti attratte dalla struttura e dalla particolare atmosfera di queste enormi e antiche pietre, dagli archeologi in possesso di conoscenze specialistiche che cercano di indagarne i misteri, ai normali cittadini che desiderano semplicemente visitare questo magico luogo. Eppure Stonehenge resta uno strabiliante enigma, e neppure i migliori cervelli del mondo sono riusciti a scoprire lo scopo segreto di questo monumento.

I Sassoni denominano il gruppo di pietre erette “Stonehenge” ossia “Pietre sospese”, mentre gli scrittori medievali si riferivano ad esse come “la Danza del Gigante”. Inigo Jones, il famoso architetto che compì la prime serie di ricerche sul luogo, riteneva che fosse un tempio romano; William Stukeley, un antiquario del XVIII secolo, convinse molti che Stonehenge fosse un antico tempio dei Druidi inglesi. È solo nel XX secolo che gli archeologi sono riusciti a stabilire la reale età del monumento e a giungere a conclusioni più realistiche sulla sua destinazione.

L’aperta campagna dello Whiltshire che circonda Stonehenge, nel cuore dell’Inghilterra meridionale, è ricca di resti preistorici visibili a Woodhenge e Durrington Walls, oltre 350 tumuli sono le testimonianze dell’intensa attività comunitaria dei pastori seminomadi che allevavano bestiame, coltivavano il frumento, e adoravano i loro Dei nella pianura di Salisbury. Essi cominciarono a costruire Stonehenge verso il 3500 a.C.

Alcuni archeologi britannici, e in particolare Richard Atkinson, stabilirono negli Anni Cinquanta che la prima costruzione di Stonehenge era un argine circolare con fossato e 56 buche, oggi note come Aubrey Holes, disposte a forma di anello intorno al perimetro. La prima pietra verticale fu la Heel Stone, eretta fuori da un’unica entrata alla singolare opera, la seconda Stonehenge fu iniziata due secoli dopo o più tardi. I costruttori tracciarono un viale di argini paralleli che collegava il cerchio al fiume Avon, distante circa 3,2 km; essi trasportarono 80 massi di turchese dalle Prescelly Mountains, nel Galles sudoccidentale a 320 km di distanza dall’attuale Stonehenge. I grossi blocchi di pietra furono probabilmente trasferiti su zattere lungo la costa gallese su un altro fiume denominato sempre Avon, fino a Bristol. Dopo aver transitato per i corsi d’acqua locali e sulla terraferma, essi furono infine trainati su rulli lungo il viale di Stonehenge, dove vennero drizzati a formare due cerchi. I cerchi di turchese furono poco tempo dopo smantellati e sostituiti dalle gigantesche pietre che oggi ancora dominano il luogo con la loro mole.

Dato che alcuni dei megaliti pesano all’incirca 26 tonnellate, trasportarli dal nord del Wiltshire deve essere stata un’impresa grandiosa, che ha comportato l’utilizzo di una massiccia manodopera. Gli uomini che si occuparono della costruzione erano esperti “artigiani” del tempo. Secondo gli studi degli archeologi gli esperti artigiani modellarono e collocarono accuratamente gli architravi che coprono ognuna delle due pietre verticali, facendo uso di giunti ad incastro. I triliti (tre pietre) furono eretti nella forma a cerchio e a ferro di cavallo. Le pietre di turchese precedentemente smantellate furono poi rimontate all’interno del cerchio e sono visibili ancora oggi, anche se nel corso del tempo sono state fatte ulteriori modifiche.

Di fronte ad uno dei triliti è stata posizionata una pietra in arenaria verde, nota come “Pietra dell’altare”. Le ultime modifiche risalgono a circa 1500 anni dopo l’inizio della costruzione di Stonehenge.

Ma a quale uso era destinata Stonehenge? Molte sono le probabili risposte che tentano di dare gli studiosi, forse però la reale funzione non è stata disposta da nessuno.

Alcune ipotesi fanno supporre fosse un tempio dedicato al Culto del Sole, mentre altri esperti ipotizzano che servisse ad esporre i resti degli antenati e a celebrare riti funebri considerato i ritrovamenti di sepolture cremate nelle 56 buche.

La prima serie di indagini fu avviata da un re Giacomo I nel 1620, il quale convocò l’architetto Inigo Jones per scoprire l’uso di Stonehenge. Dopo attente misurazioni egli concluse affermando che si trattasse delle rovine di un tempio Romano dedicato al Cielo e costruito dopo il 79 d.C.

L’astronomo americano G. Hawkins dopo vari studi ipotizzò si trattasse di un sofisticato strumento astronomico, per stabilire una sorta di calendario base e registrare i movimenti dei corpi celesti per finalità religiose.

John Mitchell, scrittore e ricercatore esoterico inglese suppose che Stonehenge fosse un tempio cosmico dedicato alle dodici divinità dello zodiaco.

Una favola racconta che sia stato Mago Merlino a innalzare le pietre, la gente del posto ha creduto per molto tempo che i massi avessero poteri di guarigione che, una volta trasmessi all’acqua, sarebbero stati in grado di curare qualsiasi infermità.

Per secoli Stonehenge ha ospitato raduni di vario tipo, da feste hippie alla famosa celebrazione annuale di origine Celtica del solstizio d’estate tra il 21 e il 24 giugno celebrata fino al 1985, anno in cui le autorità hanno vietato ogni forma di festeggiamento per evitare potenziali danni alle pietre e al paesaggio circostante.

A cura di Barbara Comelato – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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