Il cantautore Francesco De Gregori

Erano i tempi universitari di quando sotto i portici di Bologna o lungo il Tevere ascoltavamo affascinate e innamorate le canzoni di Francesco De Gregori che erano già diventate orecchiabili e famose.

Il grande cantautore nasce a Roma il 4 aprile del 1951. Debutta intorno ai diciassette anni con una serie di esibizioni al Folkstudio, celebre locale di Roma dove veleggiava la Dolce Vita, quella che raccolse il nostro regista riminese Federico Fellini la esporto in tutto il mondo vincendo a Hollywood l’Oscar. Al Folkstudio si ritrovavano giovani autori in cerca di fama come Franco Califano, Claudio Baglioni.

Al Folkstudio nasce anche l’amicizia di un giovane gruppo di autori che vede insieme, oltre a De Gregori, Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano ed Edoardo De Angelis, riuniti poi in uno spettacolo intitolato “I giovani del folk“. De Gregori ha già composto i suoi primi brani, che finiscono sull’album “Theorius Campus”, inciso per la IT dischi e registrato a metà con Antonello Venditti (una facciata a testa). Dopo questa collaborazione, però, al solo Venditti, in virtù della voce possente e “spendibile”, viene offerta subito una chance discografica.

Nel 1973 De Gregori partecipa al “Disco per l’estate” con “Alice”, brano che gli permette di farsi conoscere da un pubblico più vasto di quello dei circoli culturali di sinistra che già iniziava ad apprezzarlo. Esce ALICE NON LO SA, primo album per la Rca, seguito dall’omonimo FRANCESCO DE GREGORI, noto come “La pecora” per il disegno di copertina. Sempre nel ‘74 De Gregori collabora con Fabrizio De André all’album VOL. 8, con brani come “La cattiva strada”, “Oceano”, “Dolce luna”, “Canzone per l’estate”.

Nel 1975 De Gregori partecipa a una dieci giorni musicale al Teatro dell’Arte di Milano insieme a Ron, Renzo Zenobi e Lucio Dalla, che gli fornisce la musica per due brani, “Pablo” e “Giovane esploratore Tobia“, contenuti rispettivamente negli album RIMMEL e BUFALO BILL. E proprio RIMMEL, pubblicato nel 1975, ottiene un clamoroso successo, tanto da restare per più di un anno nelle classifiche dei dischi più venduti. Nel frattempo l’attenzione di De Gregori si focalizza sul tema del “mito”, inteso come modelli esemplari di vita verso cui l’uomo concentra le sue aspirazioni e le sue frustrazioni, quasi per attuare una sorta di riscatto dalla propria mediocrità.

Da quell’anno Francesco diventa un mito per molte generazioni e ancora oggi ne conserva il primato indiscutibile.

A cura di Samanta Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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