Il panorama musicale italiano non smette di sfornare nuovi talenti. Siamo un popolo di poeti, navigatori ma soprattutto cantanti e cantautori come il duo romano denominato Perimetro Cubo. Due artisti che si sono affacciati a questo mondo con le idee chiare, ovvero fare musica e ci stanno riuscendo. Stiamo parlando di Luigi Santilli cantautore e Andrea Orsini, chitarrista, arrangiatore e polistrumentista. Al loro attivo hanno ben due album ‘L’ Ultima ovvietà’ e ‘il Dubbio’, e per la serie non c’è due senza tre, è già in lavorazione il prossimo. Chiediamo a Santilli, quando hanno visto la luce i Perimetro Cubo.

Santilli, quando è avvenuta l’ unione artistica con Orsini?

“Beh, è successo tutto per caso. Io ho conosciuto Andrea perchè è un maestro di chitarra ed ero andato da lui per cercare di migliorare un po’ .., ma invece di studiare ho pensato di proporgli alcuni pezzi che avevo scritto e così abbiamo cominciato a collaborare insieme. E’ accaduto tutto in maniera naturale. Ci siamo incontrati e abbiamo messo le nostre capacità l’ uno al servizio dell’ altro”.

Il nome del duo da dove deriva?

“E’ un ossimoro. A me piace molto la matematica e i numeri e così ho cercato di mettere insieme due parole che, fondamentalmente, non c’entrano nulla insieme. Perimetro Cubo sta a sottolineare, anche, le diversità che esistono e coesistono tra me e Andrea…”.

In che senso?

“Abbiamo una cultura diversa dal punto di vista musicale. Io provengo dalla musica classica, anche se ascolto tutto, fino al rock dei Guns and Roses, passando per i cantautori italiani, mentre Andrea ha un’ anima più rock e ha una predilezione per i chitarristi americani. Nei nostri album abbiamo cercato di unire il tutto in maniera omogenea”.

Possiamo dire che gli opposti si attraggono?

“Sì, direi proprio di sì”.

Parliamo dei vostri album…

“Fino a questo momento siamo usciti con due album, ovvero L’ Ultima ovvietà e il Dubbio e siamo molto contenti del frutto del nostro lavoro. In questo periodo stiamo lavorando a un terzo album”.

Avete fatto dei concerti? Vi siete esibiti in qualche locale?

“Sì, a noi piace il contatto con il pubblico e per farci conoscere, suonare dal vivo è la cosa migliore. Abbiamo, avuto, ed avremo, la fortuna di aprire alcuni concerti dei Nomadi, grazie ad una collaborazione, e direi amicizia, per noi del tutto speciale, che è nata con Beppe Carletti. E’ stata una esperienza unica esibirsi davanti a migliaia di persone, certamente è molto diverso rispetto a quando suoniamo nei locali, comunque in entrambi i casi diamo, sempre, il massimo e cerchiamo di regalare emozioni”.

Progetti per il futuro?

“Non abbiamo grosse velleità, pressioni e stress. Vorremmo solo continuare a scrivere, suonare e a divertirci, perché la musica è essenzialmente questo”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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