Domani si vota per la Brexit e il clima è decisamente teso, sia nel Regno Unito che nel resto d’Europa. Gli occhi sono tutti puntati sugli inglesi, e ancora non è possibile dare una previsione sicura di quello che accadrà.
Intanto, il primo ministro britannico David Cameron ha accusato i sostenitori della Brexit di alimentare le divisioni con la loro campagna in materia di immigrazione, e ha ricordato che la Gran Bretagna sarà vista come un Paese più “chiuso, insulare e ripiegato su se stesso” se voterà per lasciare l’Unione europea.
Cameron, durante un’intervista al Guardian, ha dichiarato: “Ho sempre creduto che dobbiamo essere in grado di discutere e dibattere di immigrazione. Ma ho sempre creduto che questo è un problema che ha bisogno di una gestione attenta”. Il premier ha descritto il Regno Unito come, “senza dubbio, la democrazia multietnica, multireligiosa e che offre opportunità di maggior successo ovunque sulla terra”.
Alla domanda relativa alle posizioni di colleghi conservatori che sostengono la Brexit, come Michael Gove e Boris Johnson, Cameron ha suggerito che hanno spostato la loro attenzione dalle conseguenze sull’economia del Paese all’immigrazione.