E’ uno dei più grandi movimenti al mondo di educazione non formale e conta ad oggi oltre 40 milioni di iscritti: parliamo dello scuotismo, naturalmente.

Tra le varie associazioni di giovani, i boy scout sono di certo i più famosi e tra le loro peculiarità spicca una certa tendenza al tradizionalismo; almeno fino ad ora. In America infatti, gli scout hanno dimostrato una notevole apertura dichiarandosi disposti ad accogliere anche ragazzi e ragazze transgender. I Boy Scouts of America contano quasi 2,3 milioni di membri e circa un milione di volontari adulti.

Michael Surbaugh, l’amministratore delegato del movimento, ha detto che ora l’organizzazione giovanile Usa consentirà ai ragazzi di iscriversi sulla base del genere a cui si sentono di appartenere, abbandonando finalmente la politica di iscrizione basata solo sul sesso indicato sul certificato di nascita. “Abbiamo realizzato che considerare il certificato di nascita il punto di riferimento non è più sufficiente” ha affermato Surbaugh in un comunicato. “Le comunità e le leggi statali interpretano l’identità di genere in modo diverso ora. E questa nuove leggi variano molto di stato in stato”.

Siamo davanti ad una decisione “storica”, come affermato da Zach Wahls, cofondatore del gruppo Scouts for Equality.

Wahls ha poi ricordato che questa rivoluzione ha preso forma anche grazie alla protesta portata avanti da Joe Maldonado, un ragazzo transgender del New Jersey la cui espulsione dagli scout l’anno scorso aveva fatto scoppiare un caso, e dalla madre del giovane, Kristie.

“Siamo incredibilmente orgogliosi di Joe Maldonado – ha dichiarato Wahls – e di di sua madre Kristie per il loro coraggio nel fare quel che hanno ritenuto giusto. Siamo orgogliosi anche dei Boy Scouts che hanno deciso di fare la cosa giusta”.

Si tratta davvero di un’apertura considerevole: basti pensare che solo nel 2013 era stato abolito il divieto di partecipazione ai ragazzi gay, mentre due anni dopo si era rinunciato ufficialmente al bando dei capisquadra gay. Questi risultati sono arrivati dopo lunghi anni di lotte interne e di battaglie legali.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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