Bologna “La Dotta”, la città conosciuta in Europa e nel mondo per le sue università, ora è diventata anche Bologna, la città delle multe assurde.
Tante, troppe le sanzioni, alcune davvero al limite del grottesco che hanno indispettito i cittadini del capoluogo Emiliano dell’ultimo mese.
Ad esempio il proprietario di un noto bar lungo la via Irnerio, una delle principali della città è stato multato con 150 euro per aver lasciato fuori dal locale delle sedie, adibite non solo all’uso dei consumatori, ma soprattutto, a detta del proprietario stesso, per far sedere le vecchiette gratuitamente , in attesa delle snervanti attese dell’autobus.
A quanto pare i vigili hanno deciso che oltre all’ingorgo in strada vogliono impedire anche quello nei marciapiedi, dove, parentesi, si cammina benissimo anche con quelle sedie li messe.
Il povero barista però non è l’unico malcapitato.
Una sua collega ha subito una sanzione perchè un cliente del suo bar, evidentemente in pena per un povero pesciolino rosso, ha chiamato la protezione animali, perchè “infastidito” dal fatto che l’acquario nel quale è contenuto l’animale nella struttura fosse troppo piccolo.
La protezione animali è intervenuta sdegnata facendo una multa all’esercente di 100 Euro con l’obbligo di comprare una vasca più grande di 15 centimetri, tanti erano quelli che mancavano all’acquario per essere in regola.
Ma se pensate che questi due casi siano i più assurdi, è perchè ancora non avete sentito l’ultimo.
Un ragazzo è stato raggiunto da una multa per aver commesso il reato di… mettere fuori dal suo giardino un biliardino.
Eh si perchè giocare con tre amici in quel quartiere sarebbe vietato in quanto le case attorno (4-5 di numero) si sarebbero lamentate per il rumore eccessivo; almeno così dice l’ordinanza del comune, smentita circa 10 secondi dopo dagli abitanti delle stesse case.
Consolatevi cari cittadini non siete i primi, nè sarete gli ultimi a ricevere sanzioni salate per cose assurde, d’altronde i comuni in crisi in qualche modo devono finanziarsi.
Eppure un’alternativa c’è.
Per esempio, proprio Bologna ha emesso un’insieme di norme, stavolta convincenti e ben strutturate, che obbligano i locali che vendono solo alcolici a chiudere entro massimo le 22.00, che impongono agli street-artist di esibirsi solo in alcune zone del centro storico e solo con amplificatore. Il problema è che queste è come se fossero in un enorme congelatore.
Se i comuni applicassero tali leggi, compresa quella di multare chi somministra alcool agli under 18, i conti tornerebbero comunque, senza il bisogno di affibbiare sanzioni assurde come le tante che tantissimi cittadini italiani ricevono ogni giorno.
Mal comune mezzo gaudio…

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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