*I LIMITI* 
 I nostri limiti . Il primo passo è riconoscerli e accettarli. Con la consapevolezza e il desiderio di amare e ricominciare, possiamo superarli ad uno ad uno.
Quando abbiamo un obiettivo sicuro, i limiti non sono ostacoli, ma solo sfide da affrontare.
Quando amiamo, siamo noi stessi a cambiare a poco a poco, perché acquisiamo una mentalità diversa. I nostri difetti, le nostre debolezze diventano qualità, i nostri vizi diventano virtù.
Partendo dall’umiltà di riconoscerci deboli, raggiungiamo la grandezza di diventare forti quando ci mettiamo con fiducia ad amare per essere amati.
Se non smettiamo di amare di fronte ad un limite, questo diventa un’opportunità per ricominciare sempre e questo per tutta la vita.
*LA MIA AMATA CESENA.* 
 *La storia di Cesena dagli anni ’50 in avanti è caratterizzata da cambiamenti significativi.* Durante gli anni ’50, Cesena ha sperimentato un periodo di ricostruzione dopo la Seconda Guerra Mondiale, *con un’attenzione particolare alla ripresa economica e alla modernizzazione dell’agricoltura, che ha sempre giocato un ruolo fondamentale nell’economia locale del nostro territorio.*
Negli anni ’60 e ’70, Cesena ha visto una crescita economica e sociale, con lo sviluppo dell’industria e dei servizi, crescente benessere economico. *La città ha anche vissuto cambiamenti culturali e politici, riflettendo le trasformazioni avvenute in tutta l’Italia durante* quel periodo.
Durante gli anni ’80 e ’90, Cesena ha continuato il suo sviluppo, con un’enfasi  crescente sull’istruzione e sulla ricerca, grazie anche alla presenza *dell’Università di Bologna, che ha un campus a Cesena, con un lavoro attento e continuo del Sindaco Prof. Piero Gallina* .
Oggi, Cesena è una vivace città con una forte identità culturale e una comunità attiva, *che continua a prosperare attraverso l’innovazione, l’arte e la cultura,* mantenendo al contempo i suoi legami con la sua ricca storia.
*RAI LIMITAZIONI.* 
Alla base dello sciopero ci sono le proteste contro le scelte adottate dall’azienda e per la mancata stabilizzazione dei lavoratori precari, per la mancata sostituzione dei giornalisti che vanno in pensione o delle giornaliste che vanno in maternità, per il  taglio degli stipendi e dei premi .  *Accanto a queste istanze, abbastanza ricorrenti nelle relazioni sindacali della Rai, c’è anche la censura voluta dalla Rai nei confronti del monologo dello scrittore Antonio Scurati sul 25 aprile, e* in generale i tanti tentativi di *condizionamento più o meno evidenti messi in pratica da dirigenti e direttori nei confronti dei giornalisti .* L’ obiettivo, secondo il sindacato, di compiacere il governo, limitando la libertà di comunicazione. Concludendo: *la libertà di stampa è necessaria, pure il controllo editoriale, le condizioni di lavoro e le politiche aziendali* .
A cura di Paolo Gabellini – Foto Imagoeconomica
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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