Una nottata da incubo, quella vissuta da una ragazza di quindici anni appena di Bologna lo scorso 18 settembre.

La ragazzina sarebbe stata costretta a compiere degli atti sessuali durante una serata con un gruppo di coetanei al Parco Nord del capoluogo. Oltre alla violenza, la giovane ha dovuto subire pure il ricatto del revenge porn, dato che gli abusi erano stati ripresi da chi era presente durante l’incontro. Tra loro, anche alcune ragazze.

Ci sono voluti mesi ai carabinieri della stazione Corticella, coordinati dalla pm Francesca Rago, per ricostruire quanto accaduto nella zona delle giostre al Parco Nord, durante l’ultima sera della Festa dell’Unità.

Stando a quanto raccontato da Il resto del Carlino la giovane vittima sarebbe stata avvicinata, non è chiaro con che pretesto, dal gruppo di coetanei, in un contesto inizialmente ‘amichevole’, per trascorrere la serata insieme.
La situazione è degenerata quando il gruppo si è ritrovato in una zona appartata del parco per giocare a quella che si potrebbe definire una deriva del ‘gioco della bottiglia’.

Incitata e, di fatto, costretta dal branco, la ragazzina ha dovuto compiere e subire atti sessuali con uno di loro mentre gli altri, coetanee comprese, filmavano la scena coi cellulari.

Provata da quanto successo e impaurita che quelle immagini potessero diventare motivo di ricatto, la quindicenne si è quindi rivolta ai carabinieri, dai quali è stata ascoltata in audizione protetta.

Nei mesi successivi i militari hanno quindi ricostruito i protagonisti di quella nottata, definendo i contorni di quella che, a tutti gli effetti, è stata inquadrata come una violenza sessuale di gruppo.

Informata la Procura dei minori e quella ordinaria, data la presenza anche di un maggiorenne, al termine degli accertamenti, i coetanei della ragazzina sono stati denunciati per violenza sessuale, mentre per il maggiorenne, su richiesta della Procura, il gip ha disposto un divieto di avvicinamento nei confronti della vittima.

Una misura che non è stata però ancora applicata: quando i militari sono arrivati a casa dell’indagato per notificarla, lui si era già reso irreperibile, scappando all’estero.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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