L’Università di Urbino ha inaugurato la nuova sede del Campus Scientifico “Enrico Mattei”

20 milioni di investimento per un centro di ricerca avanzato che coniuga “scienza e bellezza”.

Grazie a questa nuova struttura – ha detto il Rettore Giorgio Calcagnini  – l’Università acquisisce nel suo patrimonio un centro di ricerca avanzato capace di dialogare con il paesaggio e con le colline della città di Urbino. In ciò risiede una delle peculiarità di questa città e di questo Ateneo, che coniugano scienza e bellezza. Sono stati investiti 20 milioni di euro per raggiungere questo risultato, di cui 5,5 milioni dalla Regione Marche. Un impegno durato quattro anni”.

Ad illustrare i lavori il Prorettore Vicario, Vieri Fusi, che ha aggiunto: “Da oggi avremo circa 5 mila metri quadrati dedicati alla ricerca scientifica, un hub importante per tutto il centro Italia, che concentrerà qui le energie e le competenze in campo biologico, chimico e farmaceutico. Abbiamo mantenuto inalterate le caratteristiche formali e volumetriche dell’edificio e spinto sull’innovazione”.

Tra i punti d’eccellenza dell’Università di Urbino,d’ora in avanti, potremo citare anche il Campus Scientifico – ha evidenziato Giovanni Boccia Artieri, Prorettore alla Didattica, Comunicazione Interna ed Esterna – un luogo dove i nostri ricercatori e le nostre ricercatrici avranno a disposizione strumentazioni tecnologiche di ultima generazione e dove inclusione e transdisciplinarità saranno obiettivi pienamente raggiunti”.

L’edificio, costruito nel 1973 con l’intenzione di farne un Centro Studi e di ricerca dal gruppo ENI e conosciuto fino al 2011 col nome di SOGESTA (Società Gestione Studi e Tecnologie Avanzate), solo nel 1995 è stato acquisito dall’Università di Urbino, divenendo sede di corsi di laurea e laboratori. I lavori, con la progettazione tecnica del Politecnico di Milano, hanno coinvolto soltanto il primo dei due lotti del complesso, che si estende su una superficie totale di 12 mila metri quadrati.

Con i fondi regionali – ha rimarcato il Prorettore Vicario a margine della cerimonia – abbiamo coperto le spese per l’efficientamento energetico e sismico. Con le altre risorse abbiamo proceduto alla riqualificazione funzionale e impiantistica. Infine, utilizzando altro budget dell’Università e con i fondi messi a disposizione dal bando Ecosistema Vitality abbiamo fatto fronte al rinnovamento tecnologico”.

Oggi il Campus, pur mantenendo intatti i principali caratteri strutturali del progetto originario, a cura dell’architetto Antonio Foscari, si presenta con una moderna struttura in vetro e acciaio e una nuova destinazione ad uso esclusivo dei ricercatori, che potranno contare su strumentazione (microscopi elettronici, risonanze magnetiche e spettrometri di massa) all’avanguardia. “Gli interventi – ha concluso il professor Vieri Fusi – hanno riguardato inoltre l’abbattimento delle barriere architettoniche grazie alla realizzazione di tre nuovi ascensori e all’inserimento di nuove rampe interne e di raccordo con l’esterno, l’incremento dei servizi igienici, compresi quelli riservati ai diversamente abili e la valorizzazione delle aree scoperte”.

Al termine della cerimonia d’ inaugurazione i presenti sono stati guidati in tour alla scoperta della nuova struttura.

A cura di Francesca Brugnettini – Foto Sogesta

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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