Come riporta Il Sole 24 Ore, il primo punto chiave è l’abolizione del requisitio dello “stato di alterazione” per configurare il reato di guida sotto l’effetto di droghe: basterà essere positivi al test per accertare la presenza di sostanze nell’organismo. E, al contempo, vengono inasprite le sanzioni per chi viene trovato alla guida con tasso alcolemico oltre il limite di 0,8 g/l: per un periodo pari a due o tre anni, si dovrà mettere al volante senza assumere alcol (ossia zero grammi per litro) e dovrà guidare veicoli con alcolock installato.
Altro punto chiave della riforma del Codice della strada è l’introduzione della cosiddetta “sospensione breve” per chi ha meno di 20 o 10 punti sulla patente e commette alcune infrazioni (come l’uso dello smartphone mentre si guida o il non utilizzo delle cinture). Per i primi, previsti sette giorni di sospensione, che diventano 15 per i secondi.
Prevista anche una stretta su telefonini: il ddl, per chi al volante si fa distrarre dal cellulare, prevede il ritiro della patente da 15 giorni a due mesi e una sanzione fino a 1.697 euro. In caso di recidiva la multa lievita fino a 2.588 euro, la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
A cura di Elena Mambelli – Foto ImagoEconomica