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Chi oggi non ha mai fatto un acquisto online? Visto il fenomeno in continua espansione, molti cyber criminali ne approfittano e se si vuole essere certi di non cadere nella trappola di un malintenzionato occorre qualche semplice suggerimento, con le principali accortezze da seguire durante lo shopping online. Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta e indirizzo per la spedizione della merce.

Se un venditore chiede altri dati, probabilmente vuole assumere le nostre informazioni personali come il numero del conto, il PIN o la password che, perché tali, devono essere custodite gelosamente e mai, ripeto mai divulgate; avere sempre aggiornato un antivirus e aggiornare il browser; usare soprattutto carte di credito ricaricabili; preferire siti certificati e ufficiali.

I cyber criminali sono sempre a caccia di dati sensibili da utilizzare in diverse tipologie di truffe o per svuotare i nostri conti correnti, ed è per questo che, periodicamente, fanno partire le cosiddette campagne di phishing, termine che indica le diverse tipologie di raggiri online con i quali s’inducono le vittime a condividere informazioni sensibili quali password e numeri di carte di credito.

Le frodi negli acquisti si sono avvalse, per esempio, di falsi annunci concernenti medicine e vaccini, prodotti per l’igiene, kit per fare test del virus oppure mail apparentemente inviate da un ministero che annunciano contributi a fondo perduto da riscuotere, bonus o sospensione d’imposte che rimandano all’indirizzo internet di un sito clone.

Naturalmente non mancano in rete le truffe con richieste di beneficenza a vario titolo. Un genere di truffa telematica che ha l’obiettivo di rubare le informazioni e i dati personali molto utilizzata negli ultimi tempi è quella che sfrutta illecitamente il logo dell’Agenzia delle Entrate, proprio come sta avvenendo in questi giorni. Tramite sms arrivano delle false comunicazioni sui telefonini (smishing) per attirare le vittime nella trappola ed estorcere informazioni personali che presentano in allegato un file PDF con il quale s’inducono gli utenti a fornire indirizzo mail e password. Poi, per rendere credibile la richiesta di dati, la vittima della truffa è reindirizzata sulla pagina ufficiale dell’Ente e così via.

Gli specialisti della Polizia Postale consigliano, per verificare la genuinità di notifiche o avvisi ricevuti tramite mail o sms, di non cliccare mai sui link allegati alle comunicazioni, ma di collegarsi direttamente alle App e ai siti ufficiali.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto ImagoEconomica 

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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