Nino Benvenuti tra pugilato e sci nautico

Navigare, sopra l’onda, tra coralli e mille tesori…” era una strofa di una canzone legata ad un programma della TV dei Ragazzi anni ’70. Per il marchese Luigi Contorti Masulli detto “Luigino Meraviglia” era una colonna sonora che lo spinse, a metà degli anni ottanta, a tentare un record che ai più pareva impossibile da realizzare. Cominciamo col dire che Luigino Meraviglia era nato a Cervia e che, sin da ragazzino, aveva il mito della traversata in mare. Già perché, tra il 1968 e il 1973, l’Azienda di Soggiorno pensò di organizzare una traversata dell’Adriatico di sci nautico: ottanta miglia marine in mare aperto percorrendo la rotta 242, una linea retta che congiungeva i porti di Pola e Cervia.

Quella traversata storica divenne popolarissima. I partecipanti alla manifestazione, ai quali veniva richiesta un’ottima forma fisica, trainati da potenti motoscafi, come i famosissimi Riva, e che tra i partecipanti aveva nomi illustri del calibro di Nino Benvenuti, Tom Ponzi e Ferruccio Lamborghini, partivano dalla città istriana per poi tagliare il traguardo nel porto canale di Cervia, accolti da una folla di spettatori in visibilio. Stiamo parlando di più di mezzo secolo fa e un evento simile veniva visto come un modo, costoso ma elegante, per sancire l’estrema vicinanza tra le due coste. Oggi Luigino, lontano figlio di quel mondo, decise di attraversare quel braccio di mare con un moscone chiuso a forma di botte, per omaggiare l’impresa del mitico Jean-Jacques Savin, un’ex paracadutista militare, scomparso un anno fa durante uno dei suoi tentativi in solitaria attraverso l’Atlantico, che partì da El Hierro, nelle isole Canarie, il 26 dicembre 2018 in una capsula a forma di botte progettata per farsi trasportare attraverso l’Oceano Atlantico, per giungere ai Caraibi il 27 aprile 2019, con la sola forza dei venti e delle correnti marine.

Il percorso di Luigino Meraviglia era molto meno insidioso, ma estremamente faticoso dal punto di vista fisico e prevedeva un dispendio di energie notevole. Per questo, chiese ad un amico apicoltore di rifornirlo, in qualità di sponsor, di un’enorme scorta di prodotti a cominciare dal miele, alla pappa reale per finire con nettare e propoli uniti a barrette energetiche e a una importante dotazione di acqua. La partenza venne fissata, dal porto canale di Cervia, la mattina del 25 dicembre 2021 così da poter festeggiare il Capodanno tra gli amici, magari con la possibilità di vedere, al più presto, il suo nome inserito nel Guinness di Primati.

A salutarlo, alle 06,33 di quel freddo e nebbioso mattino, c’erano gli amici di sempre e Loredana, una giovane laureata con lode in Acquacoltura e Igiene delle produzioni Ittiche, prestata momentaneamente al bancone di un bar, la quale stravedeva per quell’attempato avventuriero romagnolo. A circa metà percorso, dal suo tablet partì un segnale di soccorso molto particolare, si sentì la sua voce che intonava a squarciagola la celebre canzone piratesca che, i bambini degli anni sessanta ascoltavano come sigla di ogni puntata dello sceneggiato “L’isola del Tesoro”. “Quindici uomini, quindici uomini, sulla cassa del morto.”

Quando una motovedetta della Guardia Costiera raggiunse il punto stabilito dal segnale GPS, trovò ad attenderli un enorme boa, forse staccatasi, a causa del mal tempo, da una piattaforma GPL con sulla vetta uno splendido esemplare di “Jolly Roger”, la bandiera ufficiale dei pirati raffigurante un teschio con due tibie incrociate. Del marchese Luigi Contorti Masulli detto Luigino Meraviglia non si seppe più nulla, e a piangerne la prematura scomparsa c’erano i tanti amici ma anche i detrattori che, con la sua “sparizione”, forse reclutato da una banda di pirati somali di passaggio, vedevano sfumare per sempre la possibilità di rientrare del denaro prestato.

A cura di Marco Benazzi – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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