100512_Porta Saragozza passaggio del Giro d'Italia 2012 attraverso la citta' Foto Nucci_Benvenuti ciclismo bici ciclisti spo

Finalmente è arrivata l’ora del Tour de France ed a Nizza tutto è ormai pronto per il via ufficiale; 22 formazioni, 176 corridori, si daranno battaglia sulle strade di Francia in 21 tappe che porteranno i concorrenti a tagliare il traguardo sugli Champs-Elysées il prossimo 20 settembre … sempre che tutto fili per il verso giusto e la recrudescenza del Coronavirus lo permetta.

E’ un Tour che promette spettacolo, ma che sarà strettamente condizionato da un protocollo che non permette deroghe, tanto che a quanto pare c’è già una formazione che rischia di non partire; se infatti verrà rispettata la clausola di rimandare a casa un’intera squadra a seguito di due positivi, chiunque siano, non solo corridori, i belgi della Lotto-Soudal potrebbero lasciare la corsa prima ancora che parta, data la positività di due membri lo staff, rimandati a casa insieme ad altre due persone con cui dividevano l’alloggio (si parla di due massaggiatori e due meccanici).

Niente Caleb Ewan, Philippe Gilbert e compagni dunque? pur non essendo tra i favoriti per la vittoria finale sarebbe davvero un peccato perdere il velocista e l’ex Campione del Mondo, anche perché la Lotto potrebbe essere, proprio per non avere l’uomo classifica, una di quelle formazioni che movimentano la gara un giorno sì e l’altro pure, in caccia di vittorie di tappa o anche solamente di quei traguardi che assegnano premi e benefit.

Ciò detto, chi sono invece i possibili favoriti, i protagonisti di una corsa che ci si attende durissima, tanto che alla presentazione qualcuno l’ha definita per “camosci”? A leggere l’elenco di squadre e partenti, saltano immediatamente all’occhio le formazioni di Ineos e Jumbo, squadroni veri e propri, con i primi che schierano al via i vincitori di Giro e Tour del 2019, ovvero Carapaz e Bernal, con il solito stuolo di “gregari” che gregari lo sono sino ad un certo punto.
Anche i gialloneri della Jumvo-Visma non scherzano quanto a forze, perché a Roglic hanno affiancato Dumoulin, mica uno qualsiasi, ed hanno in formazione due fenomeni Van Aert e Martin, a completare uno squadrone che parte anch’esso con i favori del pronostico.

Un gradino più sotto ecco la Bora del tedesco Buchmann, quarto la scorsa stagione, e la Groupama del francese Pinot, sempre alla ricerca del successo in casa; entrambe le formazioni paiono complete, sia per le salite che per fare velocità in pianura.
Ci si attendono grandi cose anche dalla Bahrain di Landa, dall’Astana di Lopez e dall’Arkea di Quintana, tutte formazioni che possono dire la loro ed hanno allestito buoni gruppi intorno ai loro capitani.

E gli italiani? Che cosa attendersi dai nostri corridori impegnati in Francia? Intanto la prima citazione la meritano Elia Viviani (Cofidis) e Matteo Trentin (CCC), ma meglio non dimenticare il neo Campione d’Italia e d’Europa Giacomo Nizzolo (NTT), in forma come non mai ed affiancato dal “vecchietto” Pozzovivo, mentre una citazione la meritano sicuramente Colbrelli, De Marchi e Bonifazio.

Discorso a parte invece lo facciamo riferendoci a Fabio Aru, che speriamo abbia finalmente superato tutti gli acciacchi di cui è stato purtroppo vittima negli ultimi anni; Fabio è sicuramente un corridore che ha espresso solo parte del proprio potenziale e di una classe non da comprimario, il fatto di non partire con le stimmate del capitano (ruolo che la UAE ha dato al giovane sloveno Pogacar), potrebbe togliergli il peso di dover fare la corsa, regalandogli tranquillità e permettendogli di tornare protagonista specie in quelle tappe di montagna che sono la sua specialità.

Tanto da vedere dunque, tante cose interessanti da raccontare via via che scorreranno i chilometri e tanti protagonisti attesi per il Tour 2020, che ci auguriamo possa svolgersi senza intoppi di alcun genere, perché lo sport delle due ruote è spettacolo, entusiasmo e merita di essere vissuto dall’inizio alla fine, sempre.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Patrizia Ferro

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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