Tanti rischi pochi soldi. Oggi ci occupiamo degli steward. Quelli che vediamo negli stadi o nei palasport con le pettorine numerate di colore giallo, ai tornelli o sugli spalti. Di regola partono la mattina o il pomeriggio per raggiungere il luogo di servizio dove si giocano le partite, a volte a centinaia di chilometri dalle loro residenze. Le società per cui lavorano gli pagano il viaggio, ma non il vitto e l’alloggio. Il cibo se lo portano da casa e la notte la passano in pulmino sulla strada del ritorno in sede.

Ci risulta che le trasferte al Nord rendono di più rispetto a quelle nel Centro-Sud. Tutto dipende, comunque, dagli accordi che i club concordano con i gruppi che gestiscono il materiale umano. Infatti, è difficile che all’interno degli impianti sportivi gli steward siano tutti del posto o di zone limitrofe. Pare esista una sola società di calcio nella capitale che li prepara e li utilizza in sede. Negli altri casi diversi addetti alla sicurezza arrivano da luoghi diversi, a volte anche lontani, pagati dalle aziende che vincono gli appalti (al ribasso) per fornire il servizio. Alla domanda perché passate i week end in questo strano modo, la risposta è stata immediata.

Sono soldi che ci servono per vivere. Non essendo l’unico impegno lavorativo, lamaggior parte di noi cerca di arrotondare lo stipendio”.

In questo variegato mondo c’è anche chi sceglie di fare lo steward perché così guarda le partite gratis – a differenza degli inglesi che danno le spalle al campo – perché sono tifosi o appassionati di sport, ma l’entusiasmo pare duri veramente poco. Tutto finisce al primo insulto, spintone e/o schiaffo.

Se sono messi nella tribuna centrale, hanno meno problemi, ma anche lì gli interventi non mancano mai. Se invece finiscono nelle curve, e tengono alla loro incolumità fisica e/o psicologica, devono solo pregare e farsi i fatti propri. Quando scoppiano le risse durante le partite, sono i primi a dovere intervenire per dividere e placare gli animi, poi finisce che sono quelli che vengono “attaccati”, per usare un eufemismo, dagli stessi litiganti. Le forze dell’ordine, se intervengono, ritardano o arrivano per fatti più gravi, o quando gli steward non ce la possono fare. All’atto pratico sono in prima linea per pochi euro, a mani nude, armati delle loro pettorine gialle. Queste poche righe sono frutto di un’indagine fatta di chiacchierate informali con alcuni steward nelle strutture di calcio e basket.

Ovviamente gli interessati non sonocitati per evitare ritorsioni sul lavoro. Appare comunque evidente la differenza di guadagno tra i compensi degli steward (poche decine di euro) rispetto a quelli dei giocatori e allenatori (più che milionari). Questa è la fotografia di una realtà cruda di vita vissuta nella quale dovrebbe prevalere il rispetto per le loro funzioni e più compensi per questi giovani ragazzi e ragazze.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto ImagoEconomica 

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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