Molti giovani o calciatori, soprattutto in serie A vengono spesso valutati molto più forti di quello che sono realmente.

Sarà che in Italia per esaltarsi o per criticare basta poco.
Sarà che i media ci mettono del loro, finendo per osannare alcuni calciatori, più di quanto meritino, perchè vanno di moda in quel dato momento.
Come sta succedendo ora.

Giocatori come Donnarumma, Bernardeschi e Petagna che non sono assolutamente fenomeni vengono identificati e fatti passare come tali.

In particolare il portiere (del Milan) che, come si è visto anche nella partita degli Europei contro la Repubblica Ceca, ha ancora molto lavoro da fare prima di diventare un fenomeno.
Certo, che sia un predestinato nessuno lo mette in dubbio, così come non si possono discutere le sue doti.
Da qui a dire però, che vale 70-80 milioni di Euro, che è l’erede di Buffon, ne passa.
Bisogna andarci un pò più cauti, anche perchè quasi tutti ne hanno esaltato i miracoli di inizio stagione, e quasi nessuno ha evidenziato gli errori, come contro il Cagliari nella parte finale o nella partita dell’Europeo di ieri.

Lo stesso discorso vale per Bernardeschi, da tutti considerato l’attaccante del futuro italiano.
Peccato che anche quest’anno, nonostante un buon numero di gol di pregevole livello tra l’altro, non sia riuscito a mantenere prestazioni costanti per tutta la stagione, e si sa per essere un grandissimo calciatore non bastano tecnica ed estro, ma occorre continuità.

Per non parlare di Petagna, ricercato anche da molte squadre come se fosse chissà quale bomber.
Forse bisognerebbe che certa gente iniziasse a guardare bene le partite e i gol che questo attaccante riesce a sbagliare( ben più di quelli che realizza.

Eppure, nonostante qualche atteggiamento discutibile e nonostante questi evidenti particolari, tutti considerano specialmente Donnarumma e Bernardeschi due fenomeni e le loro valutazioni schizzano in alto, troppo in alto col rischio di portare troppo presto sulla cresta dell’onda giovani ancora non pronti.

Ottimi giocatori sì, fenomeni, proprio no.

Serve un pò più di equilibrio.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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