JANEZ JANSA PRIMO MINISTRO DELLA SLOVENIA

L’iniziativa del battaglione europeo “non è stata attivata perché  manca l’unanimità. Per questo, con gli altri ministri, discutiamo di un meccanismo a maggioranza. I Paesi volenterosi potranno così agire a nome dell’Ue, senza forzare gli altri”. Lo spiega il responsabile della Difesa sloveno (presidenza di turno Ue), Matej Tonin, a margine della riunione informale Ue. Il punto di “partenza” è una forza “di 5mila unità, da ampliare anche a 20mila, a seconda della discussione”. Secondo quanto spiegato dal ministro, “sarebbero le istituzioni Ue a decidere quando attivare le truppe”.

“La Slovenia sostiene questa idea – evidenzia Tonin – perché vogliamo che l’Ue sia un attore globale sulla scena internazionale. Per esserlo occorrono tre cose: una difesa efficace, una diplomazia che parli con una voce sola, ed un’economia forte. In questo momento abbiamo solo un’economia forte, e dobbiamo lavorare sugli altri due punti”.  “Dopo la lezione dell’Afghanistan credo sia chiaro che dobbiamo agire velocemente”. Da questa crisi “abbiamo imparato lezioni importanti e dobbiamo fare in modo che gli errori non si ripetano” ad esempio “in Sahel“, dove una crisi “potrebbe avere conseguenze anche più importanti sull’Europa”.  Secondo il ministro c’è l’assenso di circa la maggioranza dei Paesi.L’accelerazione sull’iniziativa, dopo un lungo stallo, è frutto della “lezione afghana”.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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