I play off del Cesena sbattono contro un Matelica pimpante e, sportivamente, “assassino”, mandando quasi tutti in vacanza, per ritemprare corpo e mente dopo una stagione difficile, che ha dato ma pure tolto, in un susseguirsi dì emozioni che hanno fatto sognare, ma pure smoccolare, e non poco!
Dopo questo 2-3, ci sarà chi se la prende con la fortuna, o con la cugina, la sfiga, e magari con ragione, non fosse che di partite come queste ne abbiamo viste diverse in stagione ed al proposito mi vengono in mente articoli in cui “ammonivo” attenzione verso l’avversaria di turno, ed anche in quello della vigilia ho sottolineato che il neopromosso Matelica era finito dietro il Cesena solo di un punto.

Evidentemente il Cesena aveva bisogno di prendere un ceffone, magari anche due, per svegliarsi, per ricordarsi di essere non una superstar, ma una formazione comunque di un certo valore, fisico e tecnico; pure questa volta i bianconeri erano riusciti nell’impresa di rimettere in sesto l’incontro, e questa volta con un’ancora maggior profitto, dato che il 2-2 significava proseguire il cammino, rinfocolare un sogno, per difficile che fosse.
Invece …. palla al centro e …. La qualificazione è svampata, in un amen, senza quasi il tempo di accorgersene! E adesso? Raccogliamo i cocci, si rimettono in moto le idee e si ricomincia, c’è da preparare la nuova stagione, il mercato da fare, scegliere nuovi protagonisti ed altri da trattenere, confermare, perché mica è tutto da buttare!

Nel calcio c’è gente convita i soldi siano tutto, ed infatti imperversano i debiti e tanto vince sempre uno solo, mentre sono molti meno coloro che considerano come la cosa veramente indispensabile sia la “competenza”, unità a qualcosa che pare dimenticata …. La pazienza ….
Per costruire una buona squadra o ci si affida al …. culo …. oppure si usano testa e tempo, la competenza e la programmazione, che non significa non sbagliare, ma iniziare un percorso fattibile e portarlo avanti con logica.

Qualcuno ha scoperto che il Matelica è stato costruito proprio in questo modo, ovvero programmando, spendendo in modo oculato e d’accordo con l’allenatore, con le sue idee, anche di gioco; il Matelica è un miracolo? E allora l’Atalanta? Che da qualche anno finisce regolarmente davanti a gente che parla di milioni (da spendere male) come fossero noccioline per poi farsi “bagnare il naso” dagli orobici, che oltretutto incassano molto più di ciò che spendono.
Il Cesena ha già in casa del buon materiale, non tutto sarà trattenuto, ma se ne può trovare altro identico, magari pure meglio, ed il discorso vale per i calciatori ma pure per l’allenatore, dato che il mondo delle panchine non finisce con Viali, bravo, certo (io l’ho detto quando molti degli attuali santificatori lo avrebbero mandato volentieri e velocemente …. A casa), ma non insostituibile, e non ditemi che …. tutti utili, nessuno indispensabile!

Mi sarebbe piaciuto vedere ancora il Cesena, magari contro la Pro Vercelli dell’ex Modesto, uno che evidentemente va a …. stagioni alterne, ed in mezzo alle risaie ha ritrovato la “vena” di Rende, quella smarrita in riva al Savio, magari perché l’anduja non si abbinava bene con il Sangiovese ….
Pazienza, mi accontenterò del mercato, degli europei, di scoprire se Lotito, alla fine, cederà la Salernitana, rispettando una legge che non è sua.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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