Quando ho visto il terzo gol del Matelica, mi è venuta la dissenteria, pareva come crollare tutto, soprattutto il mordente. Eppure un bel po’ di zucchero Di Gennaro e Ardizzone con l’arbitro già con il fischietto in bocca per decretare il triplice fischio, quello che ti toglie la gastrite nello stomaco, lo avevano messo all’Orogel.
Il Cesena di Viali ha pagato un prezzo troppo alto e in modo particolare suffragato al termine di una partita paradossale.

La squadra bianconera dopo la sconfitta per 2-3 è scesa negli spogliatoi con le lacrime agli occhi ed è rimasta piegata, disperata, sofferente, pensando e ripensando, che se quella partita la rigiochi mille volte, l’epilogo avrebbe avuto un altro risultato. Ma il calcio, non è fatto di ipocrisia, ma di esperienza, di tecnica individuale, di amalgama, fino a quando non squilla la “sveglia” dell’arbitro.

Il Matelica ha avuto un uomo in più pronto a trafiggere il cavalluccio, quell’arciere, quel Balestrero conosciuto solo nelle Marche che prendendo la mira da cecchino ha fatto centro pieno.

La ricostruzione della partita, bensì gli ospiti siano andati in doppio vantaggio per due perle una di Magri e l’altra di Calcagni (società di serie B hanno già messo gli occhi) è in fondo al viale del secondo tempo, e nel momento cruciale di quando i bianconeri battagliando, trovano il punto del pari e il pass verde per proseguire nella lotteria dei play off. Poi l’idea di aver raggiunto l’Everest in cordata, viene smontata da un anello debole che spezza l’ultimo sospiro e toglie l’ossigeno.

Troppa eccessiva boria, imprudenza da parte del Cesena. No! Il discorso è uno solo: “la sfortuna totale ha fatto intendere che il destino era segnato”, anche se le due prugne dopo il pasto, per una frazione di secondi, avevano fatto arrivare una diarrea precoce ai marchigiani.

Il cavalluccio torna al mare da solo il suo pubblico e senza un tango, dopo un campionato, che il covid in qualche modo ha falsato. Tirando le somme, ritengo senza inganno, che in questa stagione la squadra ha fatto tanto di più di quanto poteva permettersi, sempre in crescita mettendo al tappeto concorrenti ben più blasonate.
L’unico neo aver perso punti per strada contro le piccole, ma il pallone e come una sfera, a volte può girare pure al contrario rispetto all’asse della porta avversaria.
Nella scienza potremmo dire: legge di compensazione… ma intanto rotola su e giù e ripeto a volte scivola pure dove non vorresti mai sui fili d’erba.

Viali non so dove sarà a Luglio, ma dai vertici del giornale mi sussurrano destinazione Ferrara Spal o è solo una pallonata di calcio-mercato ancora nel recinto.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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