Quarantanove anni fa finiva la guerra americana in Vietnam. Con gli accordi di Parigi il 23 gennaio del 1973, l’ultimo atto di una trattativa snervante durata cinque anni, e di una guerra durata decenni, veniva siglato il patto bilaterale per la Fine della guerra e il ritorno della pace in Vietnam. I paesi più potenti trovarono l’intesa per fare concludere una contesa inutile

Nel contesto degli Accordi di pace di Parigi, il Presidente statunitense Richard Nixon annunciò al mondo che è era stato firmato un patto tra il Segretario di Stato U.S.A. Henry Kissinger e il diplomatico vietnamita Le Duc Tho per il cessate il fuoco. Tali accordi prevedevano la sospensione dei combattimenti ed il ritiro delle truppe statunitensi dall’Asia. Il governo nord vietnamita, a cui veniva riconosciuto il diritto di rimanere nella parte meridionale del paese, si impegnava, inoltre, a liberare tutti i prigionieri statunitensi.

Quella del gennaio del ’73 “è stata la più lunga e più difficile lotta diplomatica per il Vietnam”, ha ricordato il presidente Tuong Tan Sang di fronte ai delegati del Partito comunista del Vietnam. Ma, ha aggiunto, “ha rappresentato la vittoria diplomatica del Vietnam nella sua lotta contro gli Stati Uniti”.

Gli accordi hanno un valore storico fondamentale per il Partito comununista del Vietnam, che governa il Paese dal 1976. Furono infatti una “vittoria strategica che portò alla vittoria finale del 1975, liberò il Vietnam del Sud e riunificò il Paese,” ricorda ancora Nguyen Thi Binh, tra i negoziatori dell’accordo con gli Usa. Dopo gli accordi ci vollero infatti altri due anni perché il Paese fosse riunificato dopo quasi un secolo di guerre.

A partire dal 1973, infatti, il supporto interno alla guerra americana nella penisola indocinese era ai minimi, e la pressione per un ritiro sull’allora presidente Nixon sempre più insistente. Tuttavia, gli accordi non ebbero efficacia tale da fermare totalmente gli scontri. Il ritiro delle truppe statunitensi infatti favorì l’avanzata a sud dei nordvietnamiti.

Gli Usa confermarono il ritiro delle truppe entro 60 giorni, ma presero segretamente un impegno con il regime di Saigon anti-comunista: riprendere i bombardamenti a tappeto sul Nord Vietnam in caso di un’offensiva di Hanoi contro il Sud.

Quell’offensiva arrivò, ma l’amministrazione Nixon, che fino a quel momento aveva sostenuto finanziariamente il regime di Thieu nel Vietnam del Sud, non potè farci nulla.

Lo scoppio dello scandalo Watergate fece cadere Nixon e le sue promesse, e le truppe nordvietnamite riuscirono finalmente ad entrare a Saigon nell’aprile del 1975, un momento storico per il paese.

Per il termine della guerra, se seppe, al termine del trattato, che anche l’Italia, la Germania divisa in due, la Russia, la Cina furono gli Stati più influenti per la pace.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Fatti Per la Soria

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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