Torniamo malvolentieri a parlare delle stragi – non del sabato sera – ma nei week end. L’incidente stradale è definito dalla convenzione di Vienna come un evento in cui rimangono coinvolti veicoli, animali o esseri umani, fermi o in movimento, e dal quale derivano lesioni, in parte gravi, a cose, animali o persone. Dall’inizio dell’anno a oggi si contano già ventuno vittime della strada; tra questi, ragazzi e ragazze tra i 17 e i 22 anni.

Quattro a Piacenza; tre a Parma; uno a Roma; tre a Matera e nell’ultimo fine settimana cinque a Brescia.
Nel 2021 i sinistri gravi sono stati 112 con 243 vittime. Le arterie ritenute più pericolose sono le strade statali e le provinciali. Tra le regioni italiane la più colpita è l’Emilia Romagna che detiene il triste primato di vittime. Coscienti della sofferenza delle famiglie, occorrono delle soluzioni per limitare queste morti che colpiscono le fasce più giovani.

Limiti di tasso alcolemico nel sangue più stringenti e fatti rispettare; tolleranza zero per l’uso di sostanze psicotrope illegali; un sistema di rilascio graduale della patente di guida. In Europa un quarto delle vittime da incidenti stradali ha tra i 15 e i 30 anni. Nel 2020, nei venticinque Paesi UE sono 5.182 i giovani che hanno perso la vita in un incidente, compresi nella fascia d’età tra i 15 e i 30 anni.

In Europa, l’incidentalità stradale rappresenta circa un quinto (18%) di tutte le cause di morte; mentre in Italia, la percentuale sale al 25%, probabilmente a causa di un maggiore utilizzo delle due ruote. Nel nostro Paese il 32% dei giovani che muoiono sulla strada sono motociclisti, contro una media UE del 24%. Enorme la disparità di genere: infatti, nella fascia di età 15 – 30 anni, l’81% delle vittime è costituito da uomini.

Anche prendendo in considerazione il fatto che gli uomini guidano di più delle donne, la differenza tra mortalità maschile e femminile rimane profonda. Molti giovani non guidano in modo pericoloso intenzionalmente. I rischi derivano dall’inesperienza, dall’immaturità e dagli stili di vita propri della loro età. I dati dimostrano che più presto s’inizia a guidare da soli e senza restrizioni, più è probabile che si resti coinvolti in un incidente fatale, in particolare se si ha meno o poco più dei 18 anni. Diversi studi provano che i sistemi di rilascio graduale delle patenti determinano una riduzione degli incidenti.

Tali sistemi prevedono restrizioni aggiuntive per i neopatentati durante il primo anno di guida, permettendo loro di acquisire esperienza e riducendo alcune situazioni ad alto rischio. Troppi ragazzi perdono la vita in incidenti causati da guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Rendere più stringenti le leggi in materia; far rispettare i limiti di tasso alcolemico nel sangue; migliorare l’assistenza per chi ha problemi manifesti di alcol e droghe, possono aiutare a prevenire molte morti.

Per queste ragioni, nei prossimi diciotto mesi dovrebbero essere introdotte nuove regole sul rilascio delle patenti. Portare il limite di tasso alcolemico fissato di fatto a zero (0,2 g/l). Per quanto riguarda la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, applicare il principio della tolleranza zero per l’uso di sostanze psicotrope illegali.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui